martedì 3 dicembre 2013

Storia dei capelli – Alan Pauls

un libro non facile, una scrittura che non ti puoi distrarre, il lettore deve impegnarsi, se il lettore non partecipa il libro è morto (questo vale per sempre).
"Storia dei capelli" è un libro vivo, ci sono due storie che convivono, la storia dei capelli di una testa e dei suoi rapporti con gli altri, col mondo, del perdersi e ritrovarsi, nella Storia dell'Argentina delle torture e del dolore dei perseguitati e delle vittime dei sadici e degli assassini.
è un libro difficile, ma non delude, promesso - franz




Storia dei capelli è bello-bello! Un romanzo geniale, denso, teso, divertente, stralunato, malinconico, elettrico, martellante, acuto, sospeso e da meditare. Leggerlo dà un piacere intenso che pulsa pagina dopo pagina.
Gran scrittore Alan Pauls e ottima traduzione di Maria Nicola che non ha perso un colpo nel seguire il ritmo tambureggiante e lisergico di Pauls.
Il personaggio principale di Storia dei capelli, raccontato da una voce fuori campo frenetica e piroettante su passi di tango, è facile inquadrarlo come un tizio ossessionato dai propri capelli: i lunghi capelli biondi dell’infanzia, poi quelli ribelli dell’adolescenza e infine la stagione dei capelli dell’età adulta, quando perdono la leggerezza e il lucido dei primi anni e si fanno pesanti, opachi, stanchi. Questo è quello che è facile dire e che troverete riportato un po’ dappertutto, e bisogna pur dirlo, in effetti, ma così non si capisce niente del motivo per cui Storia dei capelli è un gran libro…

Un elemento insignificante come i capelli assume, in questo romanzo, le connotazioni politiche e sociali di vari decenni di storia argentina. Il protagonista, un maniaco del taglio di capelli, passa dal biondo liscio dell’adolescente degli anni sessanta che avrebbe desiderato essere un altro, allo stile afro che non raggiungerà mai negli anni ottanta, all’indefinizione che domina il suo presente insoddisfatto.
I capelli servono anche ad annodare le sue relazioni con altri personaggi, tra i quali un parrucchiere paraguaiano che riesce a fargli il taglio perfetto e poi scompare, un inquietante veterano di guerra e, soprattutto, una parrucca emblematica: quella che Norma Arrostito usò per il sequestro del generale Aramburu. Alan Pauls presenta la seconda parte di una trilogia, inaugurata da Storia del pianto, che si situa all’incrocio tra intimità e politica. La prosa ipnotica dell’autore, retta da frasi che si prolungano seguendo una cadenza musicale, sommerge il lettore in un racconto stravagante, magistralmente narrato.
Clarín

…è difficile fare un riassunto della trama di questo libro, così come lo è tirare le fila di qualunque flusso di pensieri, di cui si capisce il filo conduttore ma non sempre i vari passaggi. E a un certo punto, verso la fine, ammetto di essermi un po' persa e di non essere più riuscita a seguire quello che veniva raccontato. Poche pagine a cui forse non ho dedicato la giusta attenzione o che semplicemente, forse, vogliono essere oscure e divagare come qualunque mente troppo piena e troppo oppressa fa.
Però ammetto che questa mia difficoltà finale mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, rovinando in parte il giudizio positivo che avevo avuto di questo libro fino a quel momento. Forse mi aspettavo si rimanesse più concentrati sul protagonista, forse dalla sinossi credevo che le magie e la capacità di Celso di cambiare la vita andassero oltre. 
Non è un libro brutto, assolutamente. E l'abilità dell'autore nel condurre la storia tramite un semplice flusso di pensieri è indubbia. Però è un romanzo diverso da tutti quelli sudamericani che ho letto finora e forse, semplicemente, non me l'aspettavo e non sono riuscita quindi ad apprezzarlo appieno…
da qui

2 commenti:

  1. Grazie della segnalazione, del libro interessante e anche del blog 2000battute, che mi sembra ottimo!

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  2. prego prego e prego, il libro merita, vedrai

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