martedì 10 dicembre 2013

Zulu - Caryl Férey

un romanzo ambientato nel Sudafrica post-apartheid, dove le cose non sono facili e non sono come sembrano. Caryl Férey è bravo in questo, ci racconta una storia che sono più storie che si intrecciano, una storia complessa, in un paese violento, ferito, nascosto, dove forze e poteri combattono senza esclusione di colpi. 
e come accade spesso con una storia così nera si racconta la realtà, o meglio qualche realtà, che altrimenti non conosceremmo.
il libro è lungo, complicato, ti porta da una parte all'altra, quasi ti perdi, poi tutto diventa chiaro, molti ci lasciano la pelle, se hai pazienza non ti delude, promesso - franz



Da bambino Ali Neuman, di etnia zulu, era scappato dal bantustan di KwaZulu per sfuggire alle milizie Inkatha in guerra con l'African National Congress (ai tempi clandestino). Insieme alla madre è l'unico di tutta la famiglia a essere sopravvissuto alle atroci violenze interetniche. Oggi, diventato capo della Squadra omicidi di Cape Town, la città vetrina del Sudafrica, Neuman si trova alle prese con due terrificanti flagelli nei quali la prima democrazia africana ha un tristissimo primato: la violenza (stupri, omicidi ecc.) e l'Aids. In più l'approssimarsi della coppa del mondo di calcio del 2010 manda in tilt il mondo economico e politico: bisogna fare di tutto per ridurre la criminalità onnipresente per non spaventare gli investitori. La situazione si fa esplosiva quando nel giardino botanico di Kirstenbosch viene ritrovato il cadavere martoriato della giovane figlia di un ex campione del mondo di rugby. L'inchiesta è difficile e non decolla. A peggiorare la situazione, salta fuori un secondo cadavere, di un'altra ragazza bianca, che porta sul corpo i sanguinosi segni di rituali zulu. Cosa sta succedendo? E da dove viene la droga sconosciuta trovata nel sangue delle vittime? Aiutato da una strana danzatrice tradizionale zulu, Neuman scopre a poco a poco qualcosa di terribile: le miserabili township sudafricane - devastate dall'Aids, dalle violenze tra gang, da una miseria inimmaginabile cui si somma la disperazione di migliaia di immigrati alla deriva in fuga dalle guerre - rappresentano l'ideale terra di nessuno per multinazionali senza scrupoli. Ma c'è dell'altro e di peggio: anche se l'apartheid è sparito dalla scena politica, antichi e spietati nemici continuano ad agire all'ombra della riconciliazione nazionale.

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