lunedì 30 dicembre 2013

L’uomo duplicato – Josè Saramago

uno vede un altro uguale a lui, in un film, fa di tutto per cercarlo, e lo trova, e ognuno dei due ha una compagna, che non distingue l’uno dall'altro.
come fare ad andare avanti in una storia così per trecento pagine? nessuno di noi riuscirebbe a fare una cosa non noiosa, con una storia così (apparentemente) banale.
ma quel genio di Josè Saramago lo sa fare, senza annoiare un minuto, con una scrittura avvolgente e coinvolgente.
c’è il doppio, ma ci siamo noi, che leggiamo, e solo noi sappiamo tutto, Saramago ci ospita in questa storia vertiginosa.
povero chi non trova il tempo di leggere un capolavoro così.
ps: da questa storia è stato girato un film (che sarà in sala nei primi mesi del 2014), “Enemy”, di un regista straordinario, con un attore (protagonista) grandissimo; si può scegliere l’ordine, ma non privatevi né del libro né del film - franz

Il libro inizia così:
L'uomo che è appena entrato nel negozio per noleggiare una videocassetta ha nella sua carta d'identità un nome tutt'altro che comune, di un sapore classico che il tempo ha reso stantio, niente di meno che Tertuliano Máximo Afonso. Il Máximo e l'Afonso, di applicazione più corrente, riesce ancora ad ammetterli, a seconda, però, della disposizione di spirito in cui si trovi, ma il Tertuliano gli pesa come un macigno fin dal primo giorno in cui ha capito che l'infausto nome si prestava a essere pronunciato con un'ironia che poteva essere offensiva. È professore di Storia in una scuola media, e la videocassetta gli era stata suggerita da un collega di lavoro che tuttavia non si era dimenticato di preavvisare, Non che si tratti di un capolavoro del cinema, ma potrà intrattenerla per un'ora e mezza. In verità, Tertuliano Máximo Afonso ha un gran bisogno di stimoli che lo distraggano, vive da solo e si annoia, o, per dirla con la precisione clinica che l’attualità richiede, si è arreso alla temporale debolezza d’animo comunemente nota come depressione. Per avere un’idea chiara del suo caso, basti dire che è stato sposato e non si ricorda di cosa lo abbia portato al matrimonio, ha divorziato e ora non vuole neanche ricordarsi dei motivi per cui si è separato. In compenso, da questa mal riuscita unione non sono nati figli che ora sarebbero lì a pretendere gratis il mondo su un vassoio d’argento, ma la dolce Storia al cui insegnamento lo hanno chiamato e che potrebbe essere il suo cullante rifugio, la vede ormai da lungo tempo come una fatica senza senso e un inizio senza fine...
da qui

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