lunedì 14 luglio 2014

Medici per i Diritti Umani Israeliani :una lettera aperta sugli attacchi in corso a Gaza

Come uomini e donne delle professioni sanitarie e della medicina la nostra principale responsabilità è di prevenire ogni danno. Siamo convinti che la responsabilità dello Stato verso i propri cittadini non possa essere ridotta a periodiche esibizioni del proprio potere militare. E’ doveroso invece per lo Stato instaurare una visione chiara e reale di uguaglianza, pace e libertà perchè solo così si potrà assicurare una sicurezza a lungo termine. Invece oggi siamo testimoni ancora una volta di una dimostrazione di forza militare.
Come medici e attivisti dei diritti umani e della pace incontriamo vittime che ogni giorno vivono l’angoscia, la sofferenza e l’umiliazione. Vivendo ogni giorno da dentro questa situazione, crediamo che la strada per una soluzione e per prevenire ulteriori spargimenti di sangue si troverà solo comprendendo che la libertà e la sicurezza dei residenti di Israele è legata alla libertà e alla sicurezza dei residenti dei Territori Occupati: la striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est.
Anni di assedio e di controlli intensivi su Gaza, la mancanza di volontà nella ricerca di una giusta soluzione e nel porre fine all’occupazione, ci stanno portando nel baratro, incitando la fiamma dell’odio e della vendetta che minano le basi su cui si posa una società sana.
Siamo preoccupati per le vite e il benessere di tutti i residenti di questo territorio e imploriamo di cessare il fuoco e l’istigazione alla violenza. Chiediamo di non aumentare il numero di vittime. Di dare priorità alle vita, alla salute e ai diritti delle persone. Di non continuare, nel nostro nome, questa operazione distruttiva e vendicativa. E’ arrivato il momento di deviare le energie e le risorse usate fin ora per generare violenza e morte, al fine di mettere fine all’occupazione e costruire una prospettiva nuova visione per questa regione.

2 commenti:

  1. La speranza è che l'escalation della barbarie trovi un muro all'interno di Israele stesso.

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  2. quando c'è la guerra è difficile, ma sono d'accordo che occorra creare un'opposizione forte all'interno di Israele.

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