martedì 22 luglio 2014

Tagliato per l’esilio - Karim Metref

trovato in una libreria di libri a metà prezzo, è una bella sorpresa.
in una serie di racconti si ritrova l'Algeria che forse non esiste più, della penna di un cugino di Monsieur Lazhar, che ha lasciato (ha dovuto, ha voluto, o forse le due cose insieme) il suo paese e adesso vive in Italia.
c'è un capofamiglia un po' padre padrone, ci sono i colonizzatori francesi, c'è un ragazzino che cerca la sua strada, una famiglia allargata e un villaggio che è il mondo.
cercatelo e buona lettura, non ve ne pentirete - franz





Tu hai pubblicato un libro che si intitola: Tagliato per l'esilio, ce ne puoi brevemente parlare?
È una raccolta di racconti. I primi li ho scritti in Cabilia, nella mia lingua madre poi li ho tradotti in italiano. Altri, invece, li ho scritti direttamente in italiano. Il filo conduttore dei racconti e della riflessione iniziale sulla mia vita, che dà il titolo alla raccolta, è il tema dell'esilio, della ghorba, come si dice da noi. Ma è una ghorba intesa come non sentirsi nel posto giusto, cosa che avviene anche stando nella propria casa, nella terra dei propri avi. La riflessione comincia con queste parole: "Sono nato in esilio sulla terra dei miei avi (...)".
Come vivi tu la condizione di ghorba?
Lo stato di esilio, la nostalgia che si sente quando si vive lontani dalla propria terra, ci è imposto culturalmente e socialmente. Se abiti lontano da casa, allora tutti pensano, vogliono che tu abbia nostalgia. E va a finire spesso che la senti davvero quelli nostalgia. Invece l'esilio vero, quello spontaneo, quello non indotto da pressioni culturali o sociali, l'esilio autentico, uno lo può sentire anche stando nella propria casa tra i propri cari. È esule sempre chi è povero e senza risorse, è esule sempre chi non ha famiglia, gruppo di riferimento, clan, amici. È esule chi è nato diverso, chi sceglie di diventare diverso. Ma soprattutto è esule sempre e ovunque chi sceglie di pensare e di vivere liberamente e di non sottomettersi mai: lo zingaro di nascita, o per scelta. Il libro è dedicato a mio nonno, un uomo libero nella testa. Mio nonno mi ha insegnato a pensare con la mia testa e a non conformarmi... mai! Mi ha insegnato anche a dire quello che penso. È a lui che devo questa pesante eredità: quella di essere esule ovunque. Ma esule per scelta…
da qui

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