domenica 3 luglio 2022

Aprile è il più crudele dei mesi - Derek Raymond

lasciate ogni speranza, voi che iniziate a nuotare nelle acque scure e melmose fra le pagine di questo romanzo, nella Londra della Factory, nella sezione dei delitti irrisolti.

un delitto efferato, senza colpevole, ma il sergente senza nome riesce a capire cosa è successo.

per risolvere il caso bisogna affondare nelle profondità più sporche immaginabili, e alla fine tutto diventa chiaro, terribilmente chiaro.

e non si salvano in molti, in una storia così.

buona (inquietante) lettura.

 

 

 

“Aprile è il più crudele dei mesi” è perfetto. Il genio noir di Derek Raymond è cristallino e pervade tutta la sua narrativa, in particolare il “ciclo della Factory” di cui questo romanzo è forse la gemma più luminosa. E così come la base di un buon piatto è la semplicità, Raymond appoggia tutto lo sviluppo del testo su due elementi: una trama solida e non enigmatica, che si svela con la giusta velocità, e un protagonista assolutamente irresistibile: un innominato sergente della Delitti Irrisolti, quasi felice di appartenere a una sezione considerata la feccia di Scotland Yard eppure votato alla risoluzione dei suoi casi. Un uomo complesso, dal passato venato di tragedia, che partendo da un omicidio di inaudita efferatezza (vi risparmio i dettagli) dovrà confrontarsi con servizi segreti, politica, equilibri mediatici. L’ironia, spesso molto amara, dell’ispettore emerge in particolare nei dialoghi con colleghi e superiori: si tratta di veri e propri saggi sulla scrittura del dialogo perfetto. Quando però Raymond decise di pestare duro, non risparmia niente, e i due monologhi dell’assassino sono talmente potenti da valere ampiamente il prezzo dell’acquisto. Un romanzo durissimo, quasi violento, e ciò nonostante impossibile da abbandonare. Una lettura che esclude dal resto del mondo.

da qui

 

…La narrazione in prima persona è un altro grande pregio di questo splendido noir: essa ci permette di andare a fondo nell'animo del protagonista dell'indagine scoprendo attraverso piccoli fotogrammi la sua personalità, i suoi dubbi e le sue incertezze. Un idealista solitario, insofferente alla gerarchia che riversa tutto nel proprio lavoro. Il lavoro e le dure lotte come unico antidolorifico al passato duro, rappresentato da una moglie impazzita e assassina della loro unica figlia, Dahlia.

Le ambientazioni fumose, grigie di una Londra violenta e corrotta fanno poi da cornice alla vicenda che vuole essere un chiaro grido di rabbia nei confronti di una società senza scrupoli e agghiacciante.

Con Aprile alle porte non fatevi sfuggire questa piacevole lettura definita da M.Carlotto "uno dei più bei romanzi noir degli ultimi vent'anni.". E ha perfettamente ragione.

da qui

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