lunedì 18 luglio 2022

Il tramonto dell’Occidente


articoli e video di Jan Oberg, Piergiorgio Odifreddi, Manlio Dinucci, Enrico Vigna, Enrico Peyretti, Lucio Caracciolo, Fabrizio Verde, Maurizio Crozza, Maksim Karev, Marco d’Eramo, Antonino Drago, John Pilger, Jake Lynch, Marco Aime, Stefano Orsi, Vincenzo Costa, Davide Rossi, Per Un’Altra Città, Fabio Mini, Rafael Poch, Vittorio Rangeloni, Bansky, Alessandro Ghebreigziabiher, Marinella Correggia, Ulf Sparrbåge, Andrea Zhok




L’Europa sull’orlo del disastro… Germania e Francia devono difendere la pace in Ucraina – 12 novembre 2021

 

E’ terribile la noncuranza dell’Europa su una questione fondamentale per la propria sicurezza. La situazione in Ucraina sta diventando sempre più esplosiva, eppure l’Unione Europea non sta facendo nulla per scongiurare il pericolo. Di fatto, possiamo dire che il blocco sta aumentando il pericolo di uno scontro e di una guerra.

Le tensioni geopolitiche nel continente sono intensificate da una crisi al confine tra Bielorussia e Polonia, crisi che l’Unione Europea ha esacerbato [in inglese] per ciniche ragioni politiche. Tali tensioni si aggiungono all’instabilità in Ucraina e nella regione del Mar Nero.

Venerdì i ministri degli Esteri e della Difesa russi incontreranno a Parigi le loro controparti francesi, per dei colloqui formato “2 più 2” sotto l’egida del Consiglio per la Cooperazione Russo-Francese. In cima all’agenda ci saranno le sfide alla sicurezza regionale derivanti dal conflitto ucraino.

In vista dell’incontro, il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha strigliato [in inglese] Francia e Germania perché “indeboliscono” le prospettive di pace in Ucraina.

Russia, Francia e Germania sono i garanti degli Accordi di Minsk del 2015, che stabiliscono un piano d’azione per la soluzione pacifica della guerra civile in Ucraina. Quella guerra è scoppiata nel 2014, lo stesso anno in cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno appoggiato il colpo di Stato a Kiev. L’allora neo-insediato regime iniziò la guerra nella regione del Donbass, nel sud est dell’Ucraina, perché la popolazione di etnia russa non riconosceva il nuovo governo.

In base agli Accordi di Minsk, il regime di Kiev è obbligato ad osservare il cessate il fuoco e ad accettare l’autonomia politica delle province del Donbass, Donetsk e Lugansk. Gli accordi non sono stati attuati, nonostante l’elezione a Presidente di Vladimir Zelensky nel 2019 e la sua promessa di dare priorità alla ricerca di una pacifica soluzione politica. Le promesse elettorali dell’ex comico televisivo si sono rivelate uno scherzo crudele.

Non solo è stato ignorato l’obbligo degli Accordi di Minsk, ma il regime di Zelensky ha anche fatto di tutto per sminuire gli accordi stessi. Sotto il suo comando, le forze armate ucraine hanno continuato a violare i presunti obblighi al cessate il fuoco sulla linea di contatto con la regione del Donbass. Secondo gli osservatori dell’OSCE, l’esercito del regime di Kiev ha violato ogni giorno il presunto cessate il fuoco, con migliaia di episodi nelle ultime settimane. Inoltre, secondo quanto riferito [in inglese], l’esercito di Kiev ha reintrodotto le armi di grosso calibro nelle vicinanze della linea di contatto, in eclatante rifiuto dei termini del cessate il fuoco.

La cruda verità è che Francia e Germania hanno chiuso un occhio su queste molteplici e sistematiche violazioni degli Accordi di Minsk da parte del regime di Kiev. Inoltre, la noncuranza e la rinuncia agli obblighi in quanto garanti dell’accordo di pace sono servite ad incoraggiare il regime di Kiev ad alimentare l’ambizione di trovare una soluzione militare alla guerra civile, in corso da otto anni. In breve, le potenze europee stanno alimentando un conflitto più grande nel loro stesso continente.

Parliamoci chiaro, la prospettiva di una guerra più ampia è spaventosa. Il regime di Kiev viene pesantemente fornito di armi pesanti dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti e i loro alleati NATO stanno mobilitando forze militari nel Mar Nero, con navi da guerra e aerei da combattimento e da ricognizione. Questa settimana, degli aerei da ricognizione americani e inglesi, del tipo utilizzato per coordinare le operazioni d’attacco, hanno sorvolato i confini russi ad un livello mai visto. Mosca avverte che la sua sicurezza nazionale è sempre più minacciata, e che ogni errore di valutazione è soltanto un modo per defilarsi.

Anche l’assurdità del governo americano è parte dell’offensiva. Questa settimana, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha diffuso un avviso [in inglese] in cui dichiarava che le forze militari russe si stanno radunando (attenzione, sul loro stesso territorio!) e stanno pianificando di “invadere l’Ucraina”. Blinken ha dichiarato: “Non ci sono chiare le intenzioni di Mosca, ma noi conosciamo la sua strategia”. La confusa contraddizione è una provocazione ridicola, se non fosse sconsiderata.

In una telefonata di questa settimana, il Presidente Vladimir Putin ha detto [in inglese] alla Cancelliera tedesca Angela Merkel che gli Stati Uniti e la NATO stanno alimentando l’instabilità e le pericolose tensioni in Ucraina e nel vicino Mar Nero. E’ lampante che sta aumentando il rischio di una guerra. Dove sono, però, le voci europee che chiedono buon senso e una urgente de-escalation?

La prevalente dinamica incendiaria che deriva dall’eccessivo accumulo di forze americane e NATO alle porte della Russia sta solo incentivando [in inglese] il regime di Kiev ad ignorare ulteriormente il percorso della pace in Ucraina. Esiste un pericolo davvero reale che il conflitto esploda nel paese, e diventi una guerra totale. In quel caso, gli Stati Uniti e la Russia saranno trascinati in questa palude. E, ancora una volta, l’Europa sarà un campo di battaglia con conseguenze disastrose.

Il secolo scorso ha visto scoppiare due guerre mondiali in Europa. Un fattore fondamentale in quelle conflagrazioni è stata la criminale noncuranza dei leader europei nell’evitare la catastrofe.

Oggi, c’è l’allarmante eco di una simile noncuranza tra le autorità tedesche e francesi, con riferimento ai loro obblighi nel sostenere la pace in Ucraina. Loro, invece, stanno accondiscendendo al regime reazionario di Kiev e alle assurde provocazioni degli Stati Uniti.

I leader europei non sono semplicemente dei sonnambuli che camminano verso l’abisso. Hanno gli occhi ben aperti, ma semplicemente sono troppo vigliacchi per vedere e agire. Si vergognino!

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Editoriale pubblicato su Strategic Culture il 12 novembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per 
Saker Italia.

da qui

 

Perché la NATO è antiquata, pericolosa e merita di essere abolita -Jan Oberg

 

Valutiamo la reazione NATO all’azione militare russa in Ucraina, sconsiderata e in violazione del diritto internazionale. Da un punto di vista analitico del conflitto è ragionevole dire che la Russia è responsabile della guerra ma che la NATO con la sua espansione noncurante, contro tutte le promesse fatte alla Russia e una serie di ammonimenti d’esperti è responsabile del conflitto soggiacente.

Si può tranquillamente concludere che la reazione occidentale/NATO è andata aldilà del principio di proporzionalità, della razionalità e di un’immagine realistica del mondo e del proprio ruolo in esso.

I leader NATO esprimono odio illimitato per qualunque cosa di russo; sono state imposte sanzioni economiche storicamente dure e illimitate nel tempo – usando il metodo illegale del castigo collettivo; s’immettono in Ucraina armi per 60-100 miliardi di dollari per sconfiggere lì la Russia. La NATO ci ha aggiunto 350 miliardi di dollari in spese militari dal cambiamento di regime istigato dagli USA a Kiev nel 2014 e da allora ha preparato l’Ucraina per un ruolo nella NATO. L’obiettivo del 2% [del PIL in spese militari richiesto da Trump nel 2018 ai membri NATO – ndt] è ormai una base acquisita, non un punto tendenziale. Le forze di reazione avanzata aumenteranno da 40mila a 300mila; le truppe USA in Europa passeranno a 100mila. Le riserve russe in Occidente  – circa 300 miliardi di dollari – sono congelate e saranno probabilmente appropriate per la ricostruzione dell’Ucraina. La Russia è ad ogni scopo pratico cancellata dall’Europa.

Secondo l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, i morti in Siria sono 310mila ma meno di 5mila in Ucraina. La Guerra al Terrore USA è costata un milione di vite e ha costretto 35-50 milioni di persone a diventare profughi o internamente sfollati.

 

Pare che abbiamo a che fare con un’istituzione militarista antiquata dimostratasi incapace di creare pace – avendoci provato dal 1949 – e che viola quotidianamente il suo stesso Trattato costitutivo..

I membri TFF e io stiamo lavorando a un resoconto più ampio – ”Il Catalogo per l’Abolizione NATO” – con articoli, video e argomentazioni sul perché sia tempo di abolirla e creare qualcosa del tutto nuovo. Sosteniamo inoltre che la NATO odierna post-Ucraina è la singola istituzione più pericolosa sulla Terra.

I decisori e media mainstream occidentali sembrano considerare proprio ruolo semplicemente vendere la NATO. Di rado, se mai, trattano la NATO come tale, i suoi lati forti e deboli. Sarebbe naturale un esame di un’istituzione 73enne, come ci sono da decenni dibattiti su come riformare l’ONU. Ma è difficile trovare una critica alla NATO in quanto tale. Coerentemente, la NATO viene chiamata alleanza “difensiva”. Ci si deve davvero chiedere come si sia instaurato l’uso sistematico di tale aggettivo presso tutti i media mainstream, visto che non esiste alcuna valida definizione di difensività che possa in alcun modo comprendere la NATO.  Analogamente, si dà per scontato che la NATO abbia contribuito alla pace. Ma che tipo di pace? Quali altri fattori ci hanno contribuito – ed è per giunta sensato usare la parola ’pace’ per l’odierno spazio euro-atlantico?

La NATO semplicemente esiste. È una Salvatrice. Come Dio esiste nella vita dei credenti che possono quindi aspettarsi la salvezza. I suoi valori fondamentalmente militaristi per i contribuenti (che la finanziano) sono convincenti del suo ruolo benevolo e innocente come Creatrice di stabilità, sicurezza e pace – per ripetere il mantra gratuito del proprio Segretario Generale a virtualmente ogni conferenza stampa.

Mentre ci possono essere – e ci sono stati – dibattiti filosofici intelligenti su come sia un mondo senza Dio, non c’è ancora stata un’ampia discussione su come possa essere un mondo senza NATO.  Ossia, per metterla in altro modo, la NATO è diventata una specie di Dio per coloro che ci credono e c’è un sacerdozio accademico, mediatico e politico che la propaga a tal punto che non esiste quasi un’analisi razionale, significativa di quel che ha di buono e di mica tanto tale. Il membro TFF David R. Loy ha un approccio più filosofico – buddhista – al militarismo e scrive in “Perché amiamo la guerra”:

“Se il nostro mondo moderno, secolarizzato è afflitto da un senso di carenza non riconosciuto e perciò frainteso, non sorprende che anche la guerra continui ad essere così attraente, perfino assuefacente. La guerra può darci il senso che bramiamo, perché fornisce un modo rassicurante di capire quel che non va nella nostra vita. La guerra offre un modo semplice di legare assieme le nostre carenze individuali e proiettarle al di fuori, sul nemico. Cattivo perché vuol farci male. Dato che stiamo solo difendendoci, possiamo sentirci a nostro agio a proposito di quel che gli facciamo. Il karma che ne risulta non è difficile da capire: la causa di ciascuna guerra è la di solito la guerra precedente, almeno in parte.   Se la guerra è una risposta collettiva al nostro problema collettivo con le carenze, non ci possiamo aspettare che la guerra cessi finché troviamo modi migliori di trattare quel problema spirituale basilare.”

L’irriflessiva credenza contemporanea dell’Occidente nella violenza come soluzione – o il militarismo come nuova religione secolare che promette la salvezza – e il bisogno psico-politico della nostra cultura di costante immaginazione di un nemico sovente per pura proiezione dei propri lati bui – deve pur provenire da qualche parte: forse la carenza di senso e il bisogno di assieparsi attorno a qualche valore e qualche politica. Pensiamo solo all’ “Ucraina”, diventata il singolo avvenimento che ha radunato, almeno per un po’, l’Occidente, altrimenti piuttosto in declino e frammentato.

Ciò è di particolare rilevanza anche perché la NATO è un’alleanza basata sulle armi nucleari, un’alleanza in grado di spazzar via ripetutamente l’umanità – cioè far danno ben fuori dal proprio circolo di stati membri. E inoltre un’alleanza che si riserva il diritto di usare per prima le armi nucleari addirittura contro un attacco convenzionale.  Ed è un’alleanza guidata dagli Stati Uniti con tanto d’impero globale, con le spese militari maggiori della storia umana – circa il 40% delle spese militari mondiali – che insiste nell’essere la potenza globale incontestata con oltre 600 basi militari in oltre 130 paesi e forze speciali in ancor di più.

In altre parole, pur essendoci una tendenza a considerare la NATO come un’alleanza a predominanza euro-atlantica essendo tutti i suoi membri eccetto uno europei, è di fatto una istituzione militare di proiezione globale di potere a causa della portate globale e delle ambizioni imperiali dei suoi leader. Vediamo bene come l’articolo 5 sia di fatto valso per l’Ucraina, benché non membro NATO. E al vertice NATO di Madrid e altrove in ambito NATO, la Cina sia nominata il Nemico # 1 in futuro.

Per surreale o bizzarra che possa sembrare, l’idea che la NATO potesse essere contendente in un conflitto con la Russia è anche piuttosto estranea a sé stessa e a gran parte dei suoi patrocinanti. La coreografia mediatica è semplice: per principio, la NATO non ha mai fatto alcunché di sbagliato e non fa che continuare a promuovere “sicurezza, stabilità e pace” mentre la Russia e il suo presidente agiscono da costanti rompiscatole. È quasi come un proprietario di abitazione che non è in conflitto con un ladro – un criminale – ma deve proteggere sé e la famiglia dai piani criminosi del ladro. In confronto all’essere in un conflitto, quest’autocomprensione solleva il presunto innocente da qualunque senso di responsabilità.

Da ciò nasce l’idea simbolica che la NATO sia una specie di assicurazione sulla casa. Sebbene un indennizzo assicurativo venga pagato solo dopo l’evento indesiderato e a distruzione avvenuta. Le assicurazioni comunque non evitano l’incidente, sicché anche questo è pura assurdità, eppure anch’essa mai trattata.

Contrariamente ai concetti e immagini positivi mainstream, pervasivi ma infondati sulla NATO, disseminati a milioni virtualmente su base quotidiana, c’è assolutamente nulla di sacrosanto in quella vecchia istituzione. E in contrasto all’atteggiamento dei pii credenti in quel loro Dio, la NATO può e deve essere criticata. E sostituita. Discutiamo del mondo post-NATO.

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