La nuova classe dominante italiana delinea il suo osceno volto, fatto di
prevaricazione interna sui deboli e servilismo esterno verso i potenti
A Roma e altrove il taccheggio è una vera e propria piaga,
che ti costringe a una snervante vigilanza permanente per difendere i
portafogli da lestofanti molto abili. Come noto, i ladri, anche se presi in
flagranza, non possono essere arrestati, in mancanza di querela, per via della
famigerata legge Cartabia, una picconata decisiva allo Stato
di diritto in Italia.
Tutta l’azione di questo governo, nonostante i suoi ipocriti richiami alla
legge e all’ordine, risulta del resto indirizzata ad affievolire le garanzie
per la sicurezza dei cittadini. Gli unici comportamenti che preoccupano Meloni,
Piantedosi, Nordio & C. sono quelli dotati di una qualche valenza politica,
assoggettati a repressione odiosa e spropositata anche se del tutto pacifici e
nonviolenti. Il delitto comune di bassa tacca viene tollerato.
Quello di alta gamma addirittura favorito, anche per l’esistenza di legami
organici e i settori politici corrotti facenti capo alle destre o al Pd.
Esiste una putrida rete di complicità tra malaffare comune
e malaffare politico e l’offensiva scatenata dal governo Meloni per attuare il
programma di Licio Gelli (mentre il governo si muove a vari livelli per coprire
le responsabilità accertate di rilevanti settori della destra nelle stragi), in
materia di giustizia e magistratura (separazione delle carriere) mira
ovviamente a mettere a tacere chi continua a combattere il
crimine politico-mafioso e deve per ciò stesso ricevere l’appoggio e la
gratitudine di noi tutti.
È del resto noto come il vero rito fondativo della seconda Repubblica,
ancora prima ancora dell’avvento di Berlusconi, che ne fu una conseguenza, fu
la soppressione dei due magistrati di punta della Procura di Palermo, Falcone e
Borsellino, il trentennale del cui martirio è stato recentemente celebrato in
modo davvero poco convincente.
Del resto le destre puntano a declassare la decisione della mafia di
scatenare detta offensiva contro gli uomini migliori dello Stato a una faccenda
di appalti, quasi che i mafiosi mancassero (o manchino) di una
loro intelligenza strategica e della connessione operativa con
altri importanti settori della classe dominante.
Quest’ultima in Italia è ormai chiaramente alla frutta. La famiglia che ne costituiva il settore più noto ed emblematico sta
tramontando tristemente tra beghe ereditarie, evasioni
fiscali, finanziarizzazione spinta e liquidazione scriteriata del patrimonio
industriale. E lo stesso potrebbe dirsi di molti altri, col compimento di un
processo di demolizione del concetto stesso di interesse pubblico che ebbe
inizio anch’esso grosso modo trent’anni fa, colla svendita ai privati dell’industria
di Stato.
L’abolizione del concetto stesso di interesse pubblico che
avviene con intensità crescente a partire da tale momento, in significativa
coincidenza storico-temporale proprio coll’uccisione di Falcone e Borsellino, è
alla base delle attuali degenerazioni che, come insegnano le vicende del sacco
urbanistico milanese, impattano direttamente in modo molto negativo sulle
condizioni di vita delle classi popolari.
Il tramonto della borghesia italiana favorisce i suoi settori criminali, che si
trovano a proprio agio anche per l’avvenuta cancellazione, da parte di Giorgia
Meloni, anche qui, di settori decisivi del Pd, di ogni presenza autonoma e
degna del nostro Paese sulla scena internazionale.
Le parole, pur importanti, di Mattarella che condanna i
crimini israeliani, non fanno certo cessare la complicità italiana nei
confronti del genocidio del popolo palestinese, mentre ancora attendiamo che
una magistratura palesemente intimidita dica e faccia qualcosa
al riguardo.
Nazisionismo e russofobia sono le bandiere ideologiche di questa nuova
destra trasversale che va dalla Picierno a Fratelli d’Italia. Una
destra trasversale che è andata, sotto l’egida europea, a una
fallimentare trattativa sui dazi che ha notevolmente aggravato la già enorme dipendenza
dell’Italia dagli Stati Uniti. Pagheremo più cari le armi e il gas statunitensi
per far contento Zio Donald e la sua Gauleiter locale.
La nuova classe dominante italiana delinea il suo osceno volto, fatto
di prevaricazione interna sui deboli e servilismo esterno verso i potenti, e
trova in Trump un modello di riferimento ideale anche per la comune avversione
allo Stato di diritto, dimostrata, solo per fare qualche esempio, oltre che
dall’inasprimento del bloqueo contro Cuba, Nicaragua e
Venezuela, dai progrom razzisti contro i migranti e dalle
sanzioni contro i giudici della Corte penale internazionale, i pubblici
ministeri brasiliani e la nostra Francesca Albanese, coraggiosa ed
esemplare Relatrice sui diritti umani dei Palestinesi nei Territori occupati,
cui dobbiamo essere tutti grati per tenere alta la bandiera della dignità
dell’Italia in questi momenti davvero tristi ed abietti, nei quali lo sterminio per
fame di migliaia di bambini segna il punto più basso dell’umanità da Auschwitz
in poi.
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