La compagnia teatrale Ue è impareggiabile: grazie anche a una claque mediatica orientata al più orrido e stupido servilismo ci ha fatto credere che i dazi messi da Trump al 15 per cento fossero una grande vittoria, semplicemente perché avrebbero potuto essere più alti. In realtà c’erano tutte le possibilità per poter respingere le pretese americane se solo la Ue non si fosse volutamente isolata dal resto del mondo per perseguire la sua folle idea di guerra alla Russia. Talmente folle che ieri abbiamo visto questi nanerottoli da giardino, guidati dalla von der Leyen, fare di tutto perché Trump chiedesse alla Russia un cessate il fuoco, cosa che il presidente americano aveva già escluso nell’incontro con Putin. E lo aveva pure scritto: “È stato deciso all’unanimità che il modo migliore per porre fine alla terribile guerra tra Russia e Ucraina è quello di arrivare direttamente a un accordo di pace, che metterebbe fine al conflitto, e non a un semplice accordo di cessate il fuoco, che spesso non viene rispettato.” Tuttavia questa compagnia di servi sciocchi è talmente inetta che mentre si svolgeva l’incontro in Alaska aveva fatto sapere che i “volenterosi” avrebbero mandato truppe in Ucraina in caso di cessate il fuoco, rendendo così impossibile per Mosca aderire a questa idea, anche se vi fosse stata disposta, visto la chiara l’intenzione di chiedere una tregua per riarmare Kiev.
Basterebbe questo passo falso che nemmeno un bambino avrebbe fatto per
comprendere a quali livelli è precipitata l’Europa la quale non si rende
nemmeno conto che con l’incontro fra i due presidenti Washington ha
riconosciuto Mosca come un proprio pari, che l’Ucraina è solo un capitolo e non
il più importante di un riassetto generale del potere planetario e che dietro Putin
c’erano anche i Brics, che insomma tutto sta cambiando, mentre le oligarchie
europee che hanno scelto ventriloqui di così scarsa capacità, sono rimaste
ferme al palo, condannando se stesse e purtroppo anche gli europei che a quanto
pare non stanno capendo nulla, all’irrilevanza economica e geopolitica. Lo si è
visto ieri dove questa canea di nanerottoli da una parte è andata ad inchinarsi
di fronte a buana Trump, dall’altra ha tentato di forzargli la mano non capendo
che agli occhi della Casa Bianca, l’Europa sottomessa e disposta a pagare 750
miliardi di dollari in gas americano, a spenderne altri 600 in armi americane,
a togliere le tasse alle grandi multinazionali made in Usa, non vale più nulla.
È già stata spremuta come un limone.
Viene l’idea che questi idioti abbiano fatto tutte queste concessioni,
abbiano aperto i nostri portafogli, per ottenere da Trump la continuazione
della guerra e siano rimasti ovviamente fregati. Tanto più che l’ex presidente
russo Medvedev ha rilasciato una dichiarazione in cui dice che al vetrice
alascano le due parti hanno concordato sul fatto che tocca principalmente a
Kiev e all’Europa il compito di trattare per porre fine alle ostilità. È
davvero il peggio che ci si potesse aspettare perché ora tocca ai guerrafondai di
Bruxellese dintorni o fare marcia indietro rispetto alla follia russofoba
, il che è politicamente impossibile, oppure rifornire di armi il regime di
Kiev e sostenerlo anche finanziariamente, il che vuol dire almeno 60 miliardi
l’anno se tutto va bene. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere
perché tutto questo avrà una nefasta conseguenza sul tenore di vita dei
cittadini che ne usciranno impoveriti, privi di quel poco di welfare che
rimaneva, depredati delle loro proprietà che finiranno alla banche e ai
circuiti finanziari. Ma chissà che lo scopo finale non fosse proprio questo.
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