sabato 14 aprile 2012

L'uomo che piantava gli alberi - Jean Giono

una lettura istruttiva - francesco


inizia così:

Una quarantina circa di anni fa, stavo facendo una lunga camminata, tra cime assolutamente
sconosciute ai turisti,  in  quella  antica regione delle Alpi che penetra in Provenza.
Questa regione è delimitata a sud-est e a sud dal corso medio  della  Durance, tra Sisteron e
Mirabeau; a nord dal corso superiore della Drome, dalla sorgente sino a Die; a ovest dalle pia-
nure  del Comtat Venaissin  e i  contraffarti  del Monte Ventoux. Essa comprende tutta la parte settentrionale del dipartimento delle Basse Alpi, il sud della D d m e  e una piccola enclave della Valchiusa.
Si  trattava,  quando  intrapresi  la  mia lunga passeggiata in quel deserto, di lande nude e mo-
notone, tra i rnilledue e i milletrecento metri di altitudine. L'unica vegetazione  che vi cresceva era la lavanda selvatica.
Attraversavo  la regione  per la sua massima larghezza e, dopo tre giorni di marcia, mi trova-
vo in mezzo a una desolazione senza pari. Mi accampai di fianco allo scheletro di un villaggio
abbandonato.  Non  avevo più  acqua dal giorno prima e avevo necessità  di trovarne. Quell'agglomerato
di case, benché in rovina, simile a un vecchio alveare, mi fece pensare  che dovevano
esserci stati,  una  volta,  una fonte o  un  pozzo. C'era difatti una fonte, ma secca. Le cinque o sei case, senza tetto, corrose dal vento e dalla pioggia, e la piccola cappella col campanile crollato erano disposte come le case e le cappelle dei villaggi abitati, ma la vita era scomparsa.
Era una bella giornata di giugno, molto assolata ma, su quelle terre senza riparo e  alte nel
cielo, il vento soffiava con brutalità insopportabile. I suoi ruggiti nelle carcasse delle case erano quelli d'una belva molestata durante il pasto.
Dovetti riprendere la marcia. Cinque ore più tardi, non avevo ancora trovato acqua e nulla mi
dava speranza di trovarne. Dappertutto la stessa aridità,  le stesse erbacce legnose. Mi  parve  di scorgere in lontananza una piccola sagoma nera, in piedi. La presi per il tronco d'un albero solitario. A ogni modo mi avvicinai. Era un pastore. Una trentina di pecore sdraiate sulla terra cocente si riposavano accanto a lui…

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