mercoledì 24 marzo 2021

FACCIAMO CHIAREZZA SUL NOIR

 

Da un po’ di tempo ricevo a casa i romanzi che, gentilmente, le case editrici mi inviano per recensirli. Molti di questi sono accompagnati da lettere o da mail nelle quali vengono decantate le caratteristiche noir della vicenda. Una volta cominciata la lettura, mi rendo conto che di noir non c’è nemmeno l’ombra. Perché viene fatto questo? Perché un giallo classico, un thriller sociologico o un hard-boiled, vengono spacciati per noir, buttati in un unico calderone? Forse perchè è più facile attingere al bacino di lettori del noir e definire l’opera come “noir” assicura un buon ritorno di vendite. Non lo so ma scrivo questo articolo per fare chiarezza, per far sì che i lettori sappiano scegliere i generi a loro più affini e gli editori comincino a selezionare le opere pubblicate. Altrimenti si rischia una seria e irrimediabile svalutazione del noir. E i lettori non se lo meritano.

 

GIALLO

La parola “giallo” è un termine vago, che indica il romanzo poliziesco o comunque il genere letterario incernierato su di un crimine sulla sua risoluzione. Il giallo classico è fondamentalmente basato sulla figura di un investigatore, dotato di acume e senso d’osservazione, che risolve il caso in questione utilizzando gli elementi e gli indizi che si presentano. Nato nella seconda metà dell’Ottocento, il giallo classico (o deduttivo) si caratterizza per essere una letteratura “d’intrattenimento”, svincolata da temi di denucia sociale o di approfondimento. Tipico è “l’enigma della camera chiusa”: un cadavere viene ritrovato in una stanza chiusa dall’interno, con le finestre intatte e nessun segno di effrazione. Solo l’acume dell’investigatore saprà risolvere la faccenda. Nel giallo classico il crimine è sempre frutto dell’azione di una persona, slegata dalla società e motivata da ragioni soggettive. Il finale è sempre consolatorio, poichè una volta assicurato l’assassino alla giustizia, viene ristabilito lo status-quo antecedente. Nel giallo classico dunque prevale l’aspetto di risoluzione del caso più che la scoperta dei motivi che hanno portato all’omicidio.

 

GIALLO STORICO
Profondamente imparentato con il giallo classico, il giallo storico è la trasposizione di un giallo in un’epoca storica del passato. Dalla preistoria all’ottocento, i temi del giallo storico non differiscono da quelli del classico: presenza di un crimine (efferato o non) da risolvere, un investigatore dotato di acume, un’indagine basata su indizi labili, la risoluzione del caso con la scoperta del colpevole e il finale consolatorio. Importante nel giallo storico è l’ambientazione, non solo in termini geografici e storici ma soprattutto nella ricostruzione della società dell’epoca nella quale si svolge la vicenda, del modo di vivere e soprattutto di pensare dei personaggi. Il giallo storico, anche se il lavoro di documentazione è notevole, ha come obiettivo principale l’intrattenimento e non la ricerca storica.

 

NOIR

Noir, in francese, significa nero. Nel noir puro, quello di scuola americana e poi ripreso da autori francesi come Manchette, Helena e Malet, la risoluzione del  crimine non è la componente principale, bensì è solo una “scusante” per raccontare uno spaccato di società. Il noir si distingue dal giallo classico per la marcata componente sociologica, per la caratterizzazione dell’ambientazione (che diventa vera protagonista della storia, mentre nel giallo classico rimaneva solo sullo sfondo). Il noir è, per sua natura, totalmente privo del finale consolatorio. Il caso viene risolto ma porta a sollevare problemi e aspetti poco edificanti e molto spesso il colpevole non viene assicurato alla giustizia. Il noir è stato paragonato al romanzo realista italiano (quello di Verga, per esempio), per la ricerca della rappresentazione della realtà e della società civile. Molto spesso nel noir la figura dell’investigatore passa in secondo piano, l’importante è raccontare, attraverso l’indagine poliziesca, gli aspetti oscuri di una città o della collettività. Se il giallo classico è rassicurante (il caso si risolve sempre in maniera felice e tutto torna come prima), il noir colpisce e destabilizza il lettore.

 

NOIR MEDITERRANEO
Sottogenere del noir, sviluppatosi nel bacino del Mediterraneo e che ha visto come protagonisti autori come Carlotto, Izzo, Camilleri, Markaris e Vazquez Montalban. Il noir mediterraneo non è stato un movimento e neppure un genere a sè stante ma si  trattato piuttosto di una “percezione”. Un gruppo di autori, provenienti da paesi che si affacciavano sul Mediterraneo, hanno sentito l’esigenza di raccontare i profondi contrasti tra la bellezza dei luoghi e l’efferatezza dei crimini che venivano perpetrati. Predecessori del noir mediterraneo sono considerati Montalban, con il suo annusapatte Pepe Carvalho, e Giancarlo Fusco, con il romanzo “Duri a Marsiglia”. Montalban racconta i lati poco turistici e certamente non gradevoli di una metropoli come Barcellona, dando vita al personaggio combattuto e amante del buon cibo di Carvalho. Ex agente della Cia, comunista arrestato dal regime franchista e finito a fare l’investigatore privato, Carvalho è un uomo disilluso, che conosce Barcellona e la società catalana. L’eredità di Carvalho viene raccolta da Jean-Calude Izzo, considerato l’effettivo fondatore del noir mediterraneo. Attraverso la trilogia di Fabio Montale, Izzo ha saputo raccontare il lato oscuro di Marsiglia e dare il via a una stagione di romanzi ambientati lungo le coste del Mediterraneo.

 

HARD-BOILED

Genere americano per eccellenza, l’hard boiled si fa spazio a partire dagli anni ’30, con la pubblicazione dei romanzi di Chandler o di Hammett. Nato da una branca del giallo deduttivo all’inglese, si caratterizza per la presenza di investigatori privati dalla vita dissipata, con amicizie nel mondo della malavita e della prostituzione e per l’enfasi che viene data a elementi come il sesso, la violenza e l’alcool. Si tratta di romanzi d’azione, dove il protagonista si trova a risolvere il caso attraverso colluttazioni, scontri a fuoco e utilizzando mezzi non proprio ortodossi. Il successo dell’HB ha portato numerosi autori a cimentarsi con questo genere, creando una saturazione e la creazione di stereotipi. Infatti l’investigatore privato degli HB americani e non solo è solitamente un tipo solitario, amante dell’alcol e del fumo, misogino e senza relazioni stabili, profondo conoscitore e a volte invischiato nel mondo della piccola criminalità, sa usare le pistole e non ha paura di sporcarsi le mani. Il classico “duro e puro”.

 

THRILLER
La parola Thriller deriva dall’inglese rabbrividire. Si tratta di un genere derivato dal giallo, nel quale la componente d’azione è fondamentale. Gli elementi che caratterizzano il thriller sono la suspence e la tensione, creata ad arte attraverso artifici letterari come l’anticipazione, il cliffhanger o il climax, in modo da coinvolgere emotivamente il lettore e farlo proseguire nella lettura. Il thriller si basa sulla risoluzione di un enigma (sia esso un omicidio, un furto o un complotto internazionale). Solitamente nel thriller la risoluzione finale avviene tramite uno scontro tra il protagonista e il suo antagonista, scontro nel quale il protagonista ha la meglio e salva la propria vita (messa in pericolo lungo l’intera vicenda) e quella di altre persone. Il romanzo thriller si contraddistingue per emozioni forti, intense vicende amorose o criminali, scene d’inseguimento, scontri a fuoco e una vicenda che sappia tenere “in tensione” il lettore. E’ il genere dei serial killer, degli stalker, dei poliziotti che combatto il terrorismo internazionale o le cospirazioni antigovernative, o degli uomini comuni che si trovano a reagire contro un torto subito.

 

SPY-STORY
Sottogenere del thriller, si evidenzia per le vicende nel mondo dello spionaggio internazionale. Solitamente si tratta di thriller con protagonista una spia (un esempio su tutti, i romanzi di Ian Fleming con protagonista James Bond), che si trova a scongiurare macchinazioni internazionali dei cattivi di turno o frange del terrorismo internazionale. Si caratterizza per scene d’azione, largo utilizzo della fantascienza (il cattivo di turno che inventa un’arma batteriologica micidiale) e il finale consolatorio. Anche qui, come nel giallo classico, lo 007 riesce a sconfiggere il male e salvare il mondo dalla distruzione.

 

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