domenica 21 luglio 2013

come dopo la guerra, forse peggio

Dopo aver imposto una politica di austerità in tutta Europa, Algela Merkel mette l'acceleratore al cosiddetto "sistema duale", che vedrà connettersi la formazione scolastica con l'avviamento alla professione.
Un processo già avviato dalla Gelmini, che ha avuto un buono scarto durante il Governo Profumo e che troverà la realizzazione piena sotto il Governo Letta.
Così, giorno 14 giugno si è svolto un vertice tra Francia, Germania, Spagna e Italia con lo scopo di  affrontare le questioni riguardanti la disoccupazione giovanile e concretizzare un pacchetto di iniziative che coinvolgano anche l'istruzione.
Il vertice giunge dopo una serie di accordi bilaterali tra Germania e gli altri paesi che hanno partecipato al vertice.
Lo scopo? avviare un sistema unitario che preveda una formula mista di formazione scolastica e avviamento professionale.
In questa direzione sono andati i suggerimenti all'Italia sul potenziamento dell'istruzione tecnica e professionale giunti da varie voci e che hanno trovato una prima concretizzazione a Berlino nel mese di dicembre con un accordo tra i diversi paesi europei e firmato per il nostro paese dal sottosegretario Ugolini.
La Germania ha così finanziato, ad esempio, in Portogallo progetti di scuola-apprendistato, stesso in Spagna con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare ed eventualmente assumere in Germania.
Il  2012 ha visto un aumento di emigrazione verso la Germania dagli altri paesi europei, soprattutto dei cosiddetti Pigs, che a quanto pare sono un fastidio per il colosso solo quando si tratta di tagliare la spesa pubblica arenando l'economia e non quando offrono manodopera a basso costo.
Così dalla Spagna sono giunte nelle fredde terre germaniche 20.000 giovani (il triplo rispetto al 2008), 34.000 dalla Grecia, 11.000 dal Portogallo, e ben 42.000 dall'Italia.
Chiaramente coloro che hanno "competenze tecniche" riescono ad inserirsi meglio nel mondo del lavoro, ma spesso con retribuzioni inferiori rispetto ai tedeschi.
Il problema della lingua viene spesso risolto con corsi organizzati dalle aziende stesse, ma si punta ad un'azione più incisiva, con corsi di tedesco durante le esperienze scuola-lavoro, bisogna pensarci per tempo.
La Germania ha fretta e la Merkel invita i paesi ad avviare queste "riforme" e suggerisce ai giovani, in contemporanea con il pressing di Enrico Letta al vertice di roma sulla disoccupazione europea, a "muoversi": nel senso letterale del termine.
"Bisogna avere maggiore mobilità", afferma, "Per trovare lavoro - dichiarazioni rilasciate alla Bbc - i giovani disoccupati devono muoversi". E paragona questa necessità contingente per molti paesi europei a quanto accadde nell'Europa dell'Est, quando "in molti furono costretti a muoversi verso il Sud del Paese".
Nel frattempo Letta incassa il sì per l'anticipo dei fondi di garanzia dei giovani al 2014-15, per preparare un piano da attivare dal primo di gennaio 2014. Si tratta di 400 milioni, concentrati in due anni, invece di sette. Ma per ottenere i fondi l'Italia dovrà rivedere i sistemi di formazione e transazione dalla scuola al lavoro, dirigerne una parte per finanziare programmi di mobilità in Europa, e spostare la tassazione dal lavoro ai consumi. Germania Gongola.

La Germania chiede insomma che i giovani del sud siano appositamente formati in scuole tecniche con corsi di tedesco, e poi inviati a lavorare nella Grande Germania che ha bisogno di manodopera.
Io li immagino salire sui treni, con la valigia legata con lo spago, mentre salutano mamme con la veletta e nonne vestite di nero e l'altoparlante della stazione diffonde le canzoni del trio Lescano. Settant'anni sono passati invano, eccoci di nuovo al punto di partenza.
E di nuovo, abbiamo un governo che supinamente acconsente a mandar braccia in cambio di nulla, a farsi servo di stranieri chiaramente sulla strada di distruggere l'Europa intera e non per la prima volta…

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