giovedì 11 luglio 2013

Kostas Sakkas non fa notizia - Yorgos Anadranistakis

Un ragazzo giovane, detenuto per due anni e mezzo, con delle accuse pesanti per partecipazione ad un’organizzazione terrorista, ma senza un processo e una condanna, con la presunzione di innocenza che lampeggia sopra la sua testa, come l’insegna di un neon. Un ragazzo in sciopero della fame da trenta giorni. Sciopero vero, che ha portato alla perdita di 13 kili, che secondo i medici dell’ospedale Statale di Nikea può provocare in qualsiasi momento un arresto cardiaco. E allora, tutto questo non fa notizia per i media del sistema, né tanto meno appare tra le notizie di carattere medico: non gli hanno dedicato nemmeno un centesimo del tempo che hanno dedicato al malfunzionamento gastrointestinale di Antonis Samaras [qui il rapporto del medico di Sakkas, n.d.t.]…

…Questo succede nel paese del diritto e di Solonas. Ma non vi preoccupate compatrioti, gli stranieri non verranno a sapere nulla, né voi verrete a sapere qualcosa, niente agiterà il vostro sonno. A meno che non leggiate il Guardian, quell’organo inglese del diavolo che una volta rivela le torture dei detenuti e l’altra gli scioperi della fame: “Behind the anarchist’s hunger strike is the tale of his illegal detention. It would have sounded unbelievable in the recent past” (Dietro lo sciopero della fame dell’anarchico, c’è la storia della sua detenzione illegale. Nel passato recente una cosa del genere sarebbe sembrata incredibile”).
Non so perché, sarà forse per motivi psicologici, ma quando leggo in inglese che “nel passato recente una cosa del genere sarebbe sembrata incredibile” mi ferisce di più che se lo leggessi in greco. Abisso dell’anima umana.
da qui

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