sabato 27 luglio 2013

re Giorgio

“Ieri però è intervenuto nel dibattito politico, perché questo è un dibattito politico, chi sta sul Colle, a dimostrazione del fatto che…
Scusi, non sono ammessi riferimenti al Capo dello Stato, lasciamolo fuori da quest’aula (applausi scroscianti).
Io penso che… io penso che… sia ammissibile fare delle riflessioni e le facciamo a voce alta, per cui per noi tutto questo avviene in trasparenza. Se poi sbaglierò dovranno essere i cittadini a valutare. Il nostro Presidente della Repubblica… Il nostro Presidente della Repubblica…
Lei è invitato a lasciarlo fuori.
… ha condiviso, lo cito, …
No, Lei non può citarlo.
… una storia inaudita.

L’attuale presidente della Repubblica che funge da presidente del consiglio dei ministri e forse da capo indiscusso del Pd e del Pdl deve capire che non siamo in una monarchia costituzionale con a capo Re giorgio primo ma in una…
- Lei non può parlare così del presidente della Repubblica, ne abbiamo già discusso e non può chiamare in causa il capo dello Stato.
Ma il presidente fa parte della Repubblica…, Va bene allora lo chiamerò l’innominabile. Dovrebbe guardarsi allo specchio….
- Se Lei continua sono costretta a toglierLe la parola….
Io non ho nominato nessuno e non posso nominare chi non ho nominato.
- Ho richiamato il collega Colletti a non chiamare in causa il Presidente della Repubblica, l’ho esortato a non farlo.

questo dialogo, degno del Soviet Supremo dell’epoca si Stalin oppure del teatro dell’assurdo di Jonesco, si è svolto oggi alla Camera dei Deputati della repubblica italiana: le battute in corsivo sono della presidente Boldrini, le altre del deputato 5 Stelle Colletti.
da qui

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