sabato 15 novembre 2014

un gran bel falso




Come si sospettava, è un falso il video che da lunedì scorso e per l'intera settimana ha catalizzato lo sguardo della Rete, attonito e ammirato davanti al coraggio e all'astuzia con cui un bambino salva la sorellina, imprigionata dietro un'auto dal tiro dei cecchini. Oltre sei milioni di visualizzazioni per quel filmato, caricato da sedicenti attivisti siriani su Twitter e sul canale YouTube Shaam News Network. 

Ma non si tratta di una diretta e straordinaria testimonianza di come il conflitto siriano, costato ad oggi oltre 195mila morti in quasi quattro anni, strappi i giovanissimi alla loro innocenza per esporli a prove inimmaginabili. Perché quel video ha un cast, una sceneggiatura e una regia. Ma l'intenzione con cui è stato girato non è la truffa.

Come rivela la Bbc, il video è stato realizzato da un troupe cinematografica norvegese agli ordini del regista Lars Klevberg. La location non è la Siria ma l'isola di Malta. "Lo abbiamo girato a maggio di quest'anno su un set impiegato per altri film famosi come Troy e Il Gladiatore", ha raccontato il regista alla tv britannica. 

I protagonisti, tutti attori professionisti. Anche l'eroe, quel bambino che entra in campo da sinistra, muovendo verso la bambina intrappolata al centro della scena dietro la carcassa di un'auto bruciata, l'unica protezione dai proiettili. Il bambino vuole raggiungerla ma una raffica lo sfiora, sollevando una nuvoletta di polvere. Lui crolla sulle ginocchia, quindi piomba a faccia in giù e resta immobile al suolo. 

Tutti, gli sniper come il pubblico dietro il computer, lo credono morto. Pochi istanti e il ragazzo si alza in piedi e prende per mano la sorellina, che dopo una certa ritrosìa a lasciare il suo rifugio lo segue allo scoperto e con lui raggiunge la salvezza. Ma non sono bambini siriani: "Il bambino e la bambina sono due attori professionisti maltesi. Le voci in sottofondo sono quelle di rifugiati siriani che vivono a Malta", ha spiegato ancora Klevberg.

Il regista, 34 anni, ha dichiarato alla Bbc che era sua intenzione sollevare un dibattito sui bambini nelle zone di guerra. "Se puoi fare un film e fingere che i fatti siano veri, allora le persone lo condividono e reagiscono con speranza". Il film è stato finanziato dall'istituto del film norvegese (NFI). Secondo la Bbc, nella richiesta di finanziamento i produttori non hanno mai nascosto di voler diffondere il video su internet senza precisare che si sarebbe trattato di un falso.

2 commenti: