domenica 22 maggio 2022

L’Italia in guerra come quando invase l’impero austriaco per “liberare” Trento e Trieste

articoli, video e immagini di Enrico Euli, Manlio Dinucci, Gian Giacomo Migone, Alberto Conti, Maurizio Acerbo, Andrea Zhok, Alessandro Barbero, Toni Capuozzo, Giorgio Bianchi, Alberto Negri, Mauro Biani, Tomaso Montanari, Marco Revelli, Clare Daly




intervento di Alessandro Barbero

 

…Immaginiamo un Paese A e uno B che confinano, non si vogliono bene e hanno un lungo passato di contrasti. Nel Paese A, vicini al confine, ci sono abitanti che parlano la lingua del Paese B e si trovano male nel Paese A, dicono che sono oppressi e discriminati. Molti di loro vorrebbero essere nel Paese B. A un certo punto il Paese B invade A con lo scopo dichiarato di liberare i compatrioti dall’oppressione.

Sto raccontando il 24 maggio del 1915 quando l’Italia ha dichiarato guerra invadendo l’impero austriaco per liberare Trento e Trieste. Una pagina della nostra Italia che è sempre stata raccontata come gloriosa.

Se però stessi raccontando la decisione della Russia di invadere l’Ucraina per liberare i connazionali oppressi del Donbass, in cui i russi non hanno diritto di usare la loro lingua neppure nelle scuole, cosa diciamo?

Uno dei problemi dell’Europa orientale post-sovietica è che ci vivono minoranze russe. I russi sono stati la nazione imperiale che ha dominato tanti piccoli Paesi. Quando quei Paesi sono diventati indipendenti, i russi rimasti lì sono diventati minoranza guardata con antipatia e discriminata.

Anche gli italiani sono stati discriminati quando sono diventati minoranze dopo il 1945 nella Jugoslavia. Hitler ha smembrato la Cecoslovacchia per recuperare gli abitanti tedeschi dei Sudeti. È la normale vendetta dei popoli che a lungo sono stati dominati contro il popolo dominatore.

Poi c’è la paranoia russa. Nella cultura politica russa l’ossessione di essere aggrediti è costante, risale ai tempi delle invasioni mongole. Certo, la Russia è sempre stata spietata e imperialista, ma nel suo dna non ha mai avuto la voglia di espandersi a occidente “fino al Portogallo”, come qualcuno ha detto.

L’Occidente, diciamo nel suo candore, aveva promesso a Gorbaciov di non allargarsi ad est e invece ha progressivamente fatto entrare nella Nato tutti i Paesi dell’Europa orientale: ci sono le basi della Nato ai confini con la Russia. Ora: se tu hai a che fare con una grande potenza paranoica, devi sapere che se ti avvicini ai suoi confini potrà avere una reazione.

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Riguardo la richiesta di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato, va detto che l’Ucraina intratteneva rapporti con la Nato da parecchi anni, gli istruttori Nato istruivano l’esercito ucraino che è a tutti gli effetti un esercito della Nato. Putin ha invaso l’Ucraina per questo e perché c’era la probabilità che l’Ucraina entrasse nella Nato.

Se fossi un cittadino della Svezia o della Finlandia non direi che per essere più sicuri si dovrebbe entrare nella Nato, a meno che non ci sia la convinzione che la Russia sia pronta a lanciarsi in azioni di conquista. Ma non mi sembra uno scenario plausibile, quindi secondo me non è una scelta sensata.

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