lunedì 22 aprile 2024

Got bit Uns - Franco Berardi Bifo

Patetiche riflessioni su Google, Genocidio, e noi

 

 

Venerdì 19 aprile 2024. Credo che questa sia la giornata più significativa della mia vita.

E anche la più triste.

 

Sapete, sono un appassionato della piccole coincidenze, degli eventi minuscoli che contengono un universo intero di implicazioni e di significati.

Metafore letterarie, se volete. Ma per la mia mente paranoica questi piccoli eventi acquistano la potenza di un apologo, di un’allegoria, di una minacciosa irridente verità nascosta che si rivela: minime apocalissi.

Al risveglio ascoltiamo come sempre le notizie. Come sempre leggo il notiziario di www.anbamed.it.

“due fosse comuni nel complesso dell’ospedale Shifà. Sono stati riportati alla luce 30 cadaveri, di donne e anziani. Le due fosse comuni sono state scoperte nelle adiacenze del Pronto Soccorso e del reparto di dialisi. Tra i cadaveri sono stati riconosciuti sia malati ricoverati sia personale medico e sanitario. Alcuni corpi erano ammanettati mani e piedi e uccisi con un colpo alla nuca.”

Chiunque non si renda conto del fatto che ci troviamo di fronte a un genocidio la cui crudeltà supera la crudeltà di Himmler e di Heidrich è al di sotto del livello minimo di onestà intellettuale necessario per meritare il mio rispetto. I nazisti si accontentavano di dieci fucilazioni per ogni SS uccisa. I sionisti esigono un sacrificio umano di molte volte superiore.

Continuo a leggere le notizie. Sappiamo che Google ha un contratto per la fornitura di ordigni intelligenti a Israele.

Don’t be evil si è trasformato evidentemente in Got bit Uns.

Il dio bianco, armato di inconfutabili armate di bit, si erge spaventoso all’orizzonte di un secolo destinato a finire presto.

E’ il dio di Israele e della Silicon Valley, quello che ha iniziato un genocidio che non si fermerà a Gaza-Auschwitz, ma è destinato a estendersi progressivamente a territori sempre più vasti. Un genocidio di carestie, di siccità, di temperature infernali, di internamenti e deportazioni di proporzioni bibliche.

Bibliche, appunto. E’ il dio spietato della Bibbia, che si erge all’orizzonte digitale come promessa di sterminio dei non-bianchi. Noi tutti gli apparteniamo. Lo stato germanico, tra tutti il più esperto in genocidio, protegge con il suo scudo i nipoti delle sue vittime, che hanno imparato la lezione e si sono trasformate in sterminatori.

Lo sterminio di Gaza-Auschwitz è teletrasmesso nel mediascape globale. Non si nasconde più lo sterminio, si ostenta perché tutti sappiano, perché voi sappiate, perché voi tremiate, perché obbediate.

Un certo numero di lavoratori Google non hanno obbedito, non hanno accettato il contratto che rifornisce gli sterminatori di Sion di armi intelligenti per il genocidio iniziato e interminabile. Hanno detto di no, firmandosi “No Tech for Apartheid”.

La risposta del Gigante non si è fatta attendere. In un memo inviato a tutti i dipendenti Chris Rackow, direttore della sicurezza globale di Google, scrive:

“Questo tipo di comportamento non ha spazio nella nostra organizzazione e non lo tollereremo.” (qui sotto potete leggere il comunicato nella sua interezza)

Il tono di Rackow è minaccioso, dispotico, inflessibile. Ventotto lavoratori cognitivi dipendenti di Google sono stati licenziati ieri.

Il Padrone Assoluto della mente globale non ammette deviazioni né tentennamenti. Il genocidio è cosa nostra, è la massima espressione contemporanea del dominio bianco declinante ma iper-aggressivo che nel sionismo trova la sua avanguardia.

Fin qui il Grande Mondo. Ora veniamo a quello piccolo. Per timore di un fishing, una settimana fa ho dovuto bloccare la mia carta di credito e successivamente ho dovuto attivarne una nuova. Questo ha impedito il pagamento di qualche utenza. Stamattina mi è arrivata la comunicazione di google one, cui ogni mese pago un euro virgola nove per estendere lo spazio di archiviazione che mi rende possibile continuare l’uso di gmail. Il mese di marzo risulta non pagato, mi dice con tono benevolo il Padrone Assoluto, e mi ingiunge di rimediare alla mia inadempienza.

Nello stesso giorno in cui ventotto cognitari sono licenziati, nello stesso giorno in cui in una fossa comune si trovano i medici e i pazienti assassinati con un colpo alla nuca dagli sterminatori sionisti, il Padrone Assoluto, che rifornisce di congegni intelligenti gli sterminatori, mi chiede gentilmente di pagare il tributo.

L’ho pagato.

E il Padrone Assoluto mi ha risposto immantinente: grazie.

Se non l’avessi pagato non sarei qui a spedire questo inutile patetico commento a un evento minuscolo.

So bene che Seneca avrebbe riempito una vasca di acqua calda e avrebbe chiesto al suo famulus di aiutarlo a recidere le vene, ma non mi pare il caso di aggiungere il melodramma all’orrore.

da qui 


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