Qualcuno vuole lo sterminio degli italiani.
Non lo dico io, lo dice un ex-ministro, un consigliere del governo attuale,
un laureato in fisica figlio di un docente di fisica.
Innumerevoli anni fa, restai fulminato leggendo un editoriale di Furio Colombo su La Stampa. Dove
raccontava di una chiacchierata in taxi a New York con il conducente,
pakistano, che gli faceva allegramente la lista dei Suoi Nemici – gli indiani e gli induisti in
generale, gli afghani, gli iraniani e non mi ricordo chi altro.
Il conducente chiede a Colombo, “e voi italiani, quali sono i
vostri nemici?“
Colombo esita un attimo, poi dice, “ma veramente, noi italiani non
abbiamo nemici!“
Il conducente sorride e dice, “ma non faccia il
diplomatico, tutti i popoli hanno dei nemici!“
Questo dialogo mi è venuto in mente ieri, leggendo del discorso
che Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, già ministro della Transizione Ecologica, ha
tenuto durante un evento dal fantastico nome di Michelangelo
The Security Dome. Cinque secoli fa, l’Europa (intesa come Sacro Romano Impero e Papa
nientemeno) decise di riportare la Legalità Internazionale a Firenze, e per
evitare che gli Europei buttassero giù il campanile di San Miniato,
Michelangelo creò una specie di impacco di balle di lana, solo che non sapeva
ancora parlare in inglese e quindi non credo che l’abbia chiamato “security
dome”.
Il signor Cingolani è un imprenditore di successo, in un settore di punta,
quello della transizione ecologica: cioè della
trasformazione di corpi sani in cadaveri, di edifici in rovine – l’unico
settore dell’economia mondiale che per il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di
Parigi è esente da qualunque obbligo di salvaguardia ambientale.
Il signor Cingolani, a differenza di Furio Colombo, ha le idee chiare sui
Nemici degli Italiani:
Nel suo discorso, Cingolani ha ricordato come “la pace
va difesa, ma ha un costo, non è gratuita”. Se in futuro “il discorso
diventasse serio, quello che temono i servizi segreti, dovremo essere pronti a
proteggere i nostri paesi, lo standard della vita occidentale”, ha proseguito
il manager di Leonardo. Che a un certo punto ha virato su toni apocalittici:
secondo Cingolani l’Occidente dovrà unire le forze per realizzare delle
tecnologie adeguate, “sennò ci sterminano”.
Il motivo? L’assenza di scrupoli del nemico. “Noi abbiamo ancora dei vincoli
etici che vogliamo rispettare e non sacrificheremo mai mille
giovani al giorno – ha dichiarato l’amministratore delegato di Leonardo –
mentre i nostri avversari se ne fregano”. Dunque, conclude
Cingolani, “se noi intendiamo rispettare le regole di etica della civiltà
occidentale, noi dobbiamo mettere su queste tecnologie, sennò ci sterminano“.
I Nemici dell’Italia, quindi, ci vogliono sterminare. Se non
sappiamo pronunciare la لغة الضاد o dire 𝔈𝔦𝔠𝔥𝔥ö𝔯𝔫𝔠𝔥𝔢𝔫 o sapere chi fu עֲמָלֵק, saremo del gatto, come si dice da noi.
Perché Loro, il Nemico senza Nome, sono
nati in un luogo diverso da noi e ha una genetica diversa dalla nostra.
Il signor Cingolani ha avuto la fortuna di nascere a
Bari, dove c’è tutta gente perbene.
Quindi a differenza dei Nostri Nemici, nel Dna gli hanno messo i vincoli etici.
Che gli Altri, che hanno un diverso Dna, non hanno. Se ne fregano.
Per cui sarebbe ora che li sterminassimo, noi.
Così restano solo quelli che hanno i vincoli etici, no?
da qui
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