sabato 8 novembre 2014

ricordando Francesco Mastrogiovanni

In questi giorni presso la Corte d’Appello di Salerno si tiene il processo di secondo grado ai sei medici e ai dodici infermieri responsabili dell’agghiacciante morte di Francesco Mastrogiovanni, il «maestro più alto del mondo» — come lo avevano affettuosa­mente definito i suoi alunni — torturato senza motivo e senza ragione in un ospedale pubblico che lo avrebbe dovuto curare (da qui)

Mi piace ricordare Francesco Mastrogiovanni con due canzoni.
La prima è di Alessio Lega:

qui il testo e la storia

la seconda è “Ottantadue ore”, una canzona bella e terribile (contenuta nel cd “Obtorto collo”) di Pierpaolo Capovilla.
ecco il testo:
“OTTANTADUE ORE
in memoria di Francesco Mastrogiovanni
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
l’hanno preso nel mare
ma è morto in ospedale
Francesco
non aveva
niente di male
non aveva
alcun male
ma è morto lo stesso
Francesco
ma in che paese viviamo?
dimmelo tu
in che paese viviamo?
in che paese viviamo?
ti ho visto in TV
Francesco
legato ad un letto
per ottantadue ore
ottantadue ore
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà”

Ecco ancora il video dell’agonia di Francesco Mastrogiovanni, per non dimenticare:





3 commenti:

  1. Mamma mia, un'altra orribile storia di violenza sui deboli perpetrata da chi dovrebbe difenderli. E per quelle che si scoprono, chissà quante altre ce ne sono.

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  2. e non hai sentito questa canzone, su un fatto capitato a Cagliari non troppi anni fa.

    https://www.youtube.com/watch?v=hOB1AklQpik

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  3. E' una delle cose più mostruose che mi sia capitato di sapere. La assoluta mancanza di ragione, di giustificazione, la cattiveria ignara e implacabile. Un incubo intollerabile. Come si può vivere sapendo di avere partecipato ad una mostruosità di questo tipo io non riesco a capirlo.

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