giovedì 22 ottobre 2015

io sto con Erri

Dichiarazione prima della sentenza – Torino 19 ottobre 2015

Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura. Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia. Considero quell’articolo superato dalla successiva stesura della Costituzione della Repubblica. Sono in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della Costituzione.
Ho impedito ai miei difensori di presentare istanza di incostituzionalità del capo di accusa. Se accolta, avrebbe fermato questo processo, trasferito gli atti nelle stanze di una Corte Costituzionale sovraccarica di lavoro, che si sarebbe pronunciata nell’arco di anni. Se accolta, l’istanza avrebbe scavalcato quest’aula e questo tempo prezioso. 
Ciò che è costituzionale credo che si decida e si difenda in posti pubblici come questo, come anche in un commissariato, in un’aula scolastica, in una prigione, in un ospedale, su un posto di lavoro, alle frontiere attraversate dai richiedenti asilo. Ciò che è costituzionale si misura al pianoterra della società.
Inapplicabile al mio caso le attenuanti generiche,se quello che ho detto è reato, l’ho ripetuto e continuerò a ripeterlo.
Sono incriminato per avere usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico. Nobile perché pronunciato e praticato da valorose figure come Gandhi e Mandela, con enormi risultati politici. Democratico perché appartiene fin dall’origine al movimento operaio e alle sue lotte. Per esempio uno sciopero sabota  la produzione. Difendo l’uso legittimo del verbo sabotare nel suo significato più efficace e ampio. Sono disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana. 
”A questo servivano le cesoie” : a cosa? A sabotare un’opera colossale quanto nociva con delle cesoie? Non risultano altri insidiosi articoli di ferramenta agli atti della mia conversazione telefonica. Allora si incrimina il sostegno verbale a un’azione simbolica?  Non voglio sconfinare nel campo di competenza dei miei difensori.
Concludo confermando la mia convinzione che la linea di sedicente alta velocità in Val di Susa va ostacolata, impedita, intralciata, dunque sabotata per la legittima difesa della salute, del suolo, dell’aria, dell’acqua di una comunità minacciata.
La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato.
Erri De Luca

Poche considerazioni e alcune domande – Antonio C.


La peculiarità della democrazia è il continuo interrogarsi sui limiti e punti deboli di tale forma di governo, sulle fallacie degli stessi presupposti. A differenza delle altre forme di archia, per assurdo compresa l'anarchia, la democrazia si sostiene sul crinale delle incertezze e si dà da sé i pilastri della propria sussistenza. Da qui la necessità di interrogarsi continuamente se ciò che chiamiamo e consideriamo democrazia sia effettivamente tale e quanto ciò che chiamiamo e consideriamo democrazia approssima quell'ideale che pare aleggiare nei pensieri e nei discorsi.

La vicenda di Erri De Luca pone questi interrogativi in maniera palese. Indagato per istigazione a delinquere per aver detto che la TAV va sabotata, infine assolto perché il fatto non sussiste. Poche brevi considerazioni al riguardo e alcune domande, appunto.

Il reato di istigazione a delinquere viene sollevato raramente quando l'atto di istigazione danneggia le persone, vedi casi di razzismo e discriminazione di ogni tipo, ma non si esita a sollevarlo quando si toccano interessi economici che calpestano la volontà popolare e decisioni politiche prese senza considerare le realtà territoriali, con processi consultivi farsa e studi di impatto inutilmente voluminosi…

Erri De Luca – e io mi espongo – bortocal

mi espongo con un giudizio che so per certo che scontentera` i pochi che mi seguono con una certa costanza.
so anche che saro` disapprovato, dato che da noi e` molto facile correre dalla parte del vincitore del momento.
continuo a sentirmi fuori posto, ma non rinuncio ad esprimere idee controcorrente, che spero possano suscitare almeno una riflessione.
da noi anche l’istigazione esplicita alla violenza viene giudicata legittima in nome della liberta` di espressione, come dimostra l’assoluzione in primo grado di Erri De Luca.
ma non stavamo parlando di metafore letterarie, credo, ne` del nobile astratto principio del sabotaggio gandhiano o della non violenza.
stavamo parlando di cesoie, mi pare.
e ne stava parlando Erri De Luca che, da parte sua, ha denunciato Viale per diffamazione, per averlo criticato dicendo che le sue parole portavano a reati e violenze compiute da altri…

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