martedì 20 ottobre 2015

Jacky Sutton si è suicidata, come Giuseppe Pinelli e Guido Calvi




E' stata trovata morta in un bagno dell'aeroporto Ataturk di Istanbul in Turchia. Jacky Sutton, ex giornalista della Bbc e inviata di guerra, secondo i media turchi si sarebbe impiccata con i lacci delle scarpe. Una storia ancora da chiarire che non convince gli amici della donna che hanno da subito escluso l'ipotesi del suicidio, parlando invece di assassinio. La Sutton era arrivata a Istanbul alle 22 di sabato 17 ottobre. Secondo i quotidiani turchi la donna, dopo aver perso il volo di transito, non aveva abbastanza soldi per acquistare un altro biglietto, è scoppiata a piangere e poi scomparsa. Due ore dopo è stata ritrovata morta nella toilette da due passeggeri russi.  Sutton durante la sua carriera giornalistica ha seguito i conflitti in Afghanistan e Iraq. E proprio all'aeroporto della capitale turca stava aspettando un volo, con partenza alle 00.15, che l'avrebbe portata nella città di Erbil, in una regione curda dell'Iraq. "Era una donna forte - come la descrivono i suoi amici - che ha raccontato da inviata di guerra della Bbc i conflitti in Afghanistan e Iraq e guidava un importante think tank giornalistico". Forse il suo lavoro l'ha resa una figura scomoda. La donna in Iraq era pro-tempore dell'Institute for War and Peace Reporting - una struttura che ha uffici in diversi paesi colpiti da conflitti per sostenerne la stampa indipendente - dimostra che si trattava di una persona impegnata ancora a costruire, progettare, scrivere. La ricostruzione delle ultime ore della Sutten però non convincono chi la conosceva, tanto più che il precedente direttore dell'Iwpr Ammar al Shahbander è stato ucciso in un attacco terroristico a Baghdad a maggio, assieme ad altre 17 persone.  Sutton era una giornalista di lunga e provata esperienza. In passato ha lavorato all'Onu, alla Fao a Roma e anche come producer della Bbc dal '98 al 2000.  Parlava cinque lingue e dopo il lavoro alla Bbc stava approfondendo la sua competenza presso il Centro per gli studi arabi e islamici all'Università nazionale d'Australia. La sua ricerca era incentrata sul sostegno internazionale allo sviluppo per sostenere le donne professioniste dei media tra il 2003 e il 2013 in Iraq e Afghanistan. "Non solo era una studiosa eccezionale, ma un'amica di alto valore e una collega che ha dato grandi contributi al lavoro e alle attività del centro", ha affermato il professor Amin Saikal. Per il centro stava scrivendo una tesi di dottorato sulla violenza contro le donne da parte dei miliziani dell'Isis, motivo che l'aveva spinta a giugno ad esprimere il timore di essere finita nel mirino del terrorismo.  Il suicidio non convince gli amici. Christian Bleuer, un ricercatore suo amico, quando si sono diffuse le notizie sulla morte della giornalista, ha immediatamente twittato: "Jackie Sutton ha lavorato in Afghanistan e Iraq. Era la donna più tenace che si potesse incontrare. E la polizia turca dice che si è uccisa perché ha perso un volo?" Poi, in un altro "cinguettio", ha rincarato la dose: "Non sono uno che crede alle cospirazioni, ma i turchi dicono che una videocamera di sorveglianza era 'malfunzionante' dove Jackie Sutton è stata assassinata". Sulla vicenda si è esposta anche Jane Pearce, direttrice del World Food Programme dell'Onu in Iraq, è altrettanto netta nella sua valutazione. "Semplicemente non credo a queste notizie", ha twittato a sua volta, riferendosi alle notizie su un eventuale suicidio. Per ora il governo di Londra mantiene un profilo basso e ha solamente confermato che la donna è stata trovata morta. Il Foreign Office ha detto di star fornendo "assistenza consolare alla famiglia" di Sutton. La donna aveva anche molte amicizie curde, di certo non ben viste dalla Turchia di Recep Tayyip Erdogan, dove la sua morte - a poche settimane dal voto del 1 novembre - rischia di creare un vero e proprio caso.


..Christian Bleuer, un ricercatore suo amico, ha immediatamente twittato, quando si sono diffuse le notizie sulla morte della giornalista: "Jackie Sutton ha lavorato in Afghanistan&Iraq. Era la donna più dura che si potesse incontrare. E la polizia turca dice che si è uccisa perché ha perso un volo?". Poi, in un altro "cinguettio", ha rincarato la dose: "Non sono uno che crede alle cospirazioni, ma i turchi dicono che una videocamera di sorveglianza eramalfunzionante nel punto in cui la Sutton è stata assassinata".
Jane Pearce, direttrice del World Food Programme dell'Onu in Iraq, è altrettanto netta nella sua valutazione. "Semplicemente non credo a queste notizie", ha twittato a sua volta, riferendosi a un eventuale suicidio…

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