martedì 21 giugno 2022

Non meno di 15 anni di carcere se in guerra distribuisci volantini "disfattisti" ai militari - Alessandro Marescotti

 

Se un pacifista distribuisce ai militari dei volantini che "recano nocumento agli interessi nazionali" viene condannato a una pena non inferiore a quindici anni. Non è una legge della Russia di Putin ma l'articolo 265 del codice penale, ancora in vigore in Italia, sul "disfattismo"

 

Mi sono sempre chiesto come mai non sia mai stato promosso un referendum per abrogare l'art. 265 Codice Penale che recita:

"Chiunque, in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico, o svolge comunque un'attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.

La pena è non inferiore a quindici anni:

1) se il fatto è commesso con propaganda o comunicazioni dirette a militari;

2) se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero.

La pena è dell'ergastolo se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze col nemico".

Praticamente se in guerra, da civile e come pacifista, distribuisco ai militari dei volantini che "recano nocumento agli interessi nazionali" vengo condannato a una pena non inferiore a quindici anni. Ad esempio un volantino sulla diserzione equivale a non meno di 15 anni di reclusione. Mi sembra meritorio di un referendum questo relitto della legislazione fascista. Con le recenti "liste di proscrizione" non si sa mai.

da qui

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