in quel giorno appare a New York un libro che fu un insuccesso editoriale e lo si dimenticò per settant'anni (da qui).
Herman Melville lo dedicò a Nathaniel Hawthorne, entrambi fra i più grandi scrittori apparsi sul nostro pianeta.
Una decina di anni prima "La storia di Gordon Pym", di Edgar Allan Poe, che fu tradotto in francese da Charles Baudelaire, terminava con una misteriosa figura bianca (annunciava Moby Dick?).
in Italia lo tradusse per primo Cesare Pavese, e inizia così:
"Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. E’ un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un bel gesto filosofico Catone si getta sulla spada: io cheto cheto mi metto in mare. Non c’è nulla di sorprendente in questo. Se soltanto lo sapessero, quasi tutti gli uomini nutrono, una volta o l’altra, ciascuno nella sua misura, su per giù gli stessi sentimenti che nutro io verso l’oceano..."
John Huston ne fece un film famoso, nel 1956, intitolato "Moby Dick-La balena bianca", fu co-sceneggiatore Ray Bradbury, con un indimenticabile Gregory Peck e una piccola parte di Orson Welles (che qui legge l'inizio del libro).
O lettore che passi di qui, se non hai letto ancora niente di Herman Melville (né di Nathaniel Hawthorne né di Edgar Allan Poe) è il momento, quegli scrittori immensi ti aspettano, carpe diem.
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