lunedì 18 novembre 2013

ricordo di Doris Lessing

ho letto “Il diario di Jane Somers” tanti anni fa, bellissimo e indimenticabile.
inizia così:

Questa prima parte è il riepilogo di circa quattro anni. Non tenevo un diario, allora. Vorrei averlo fatto. Quello che so è che ora vedo quel periodo in maniera diversa da quando lo stavo vivendo.
La mia vita fino al momento in cui Freddie cominciò a morire era una cosa, poi diventò un'altra. Fino a quel momento mi ero sempre considerata una brava persona. Come tutti, voglio dire, questo lo so. Come la gente con cui lavoro, principalmente. Ora so che non mi ero mai posta la domanda di come fossi in realtà, che avevo solo preso in considerazione il giudizio degli altri.
Quando Freddie cominciò a sentirsi tanto male il mio primo pensiero fu: non è giusto. Non per me, pensavo in segreto. Sapevo, anche se non con certezza, che stava morendo, ma continuavo a comportarmi come se non fosse vero. Questo non era bello. Freddie doveva sentirsi solo. Ero orgogliosa di me stessa perché continuavo a lavorare, come sempre, "continuavo a guadagnarmi da vivere" - be', dovevo farlo, lui non poteva lavorare. Ma ero grata di avere una scusa per non stare con lui durante quei momenti terribili…


Nessun commento:

Posta un commento