venerdì 29 novembre 2013

30 novembre 1667, in ricordo di Jonathan Swift

Jonathan Swift è un nostro contemporaneo, ha inventato Yahoo, ci dice in una frase dei rapporti fra industria e malattia (“Si credeva che Apollo, dio della medicina, fosse anche quello che mandava le malattie: in origine i due mestieri ne formavano uno solo; è ancora così.“), disprezza la ricerca della giovinezza a costo del ridicolo (“Nessun uomo saggio ha mai desiderato essere più giovane“ e “Ogni uomo vorrebbe vivere a lungo, ma nessuno desidera invecchiare“)
e ci ha lasciato un’immortale proposta politica, economica, satirica (che apre l’ “Antologia dello humour nero”, di Andrè Breton):
Una modesta proposta
È cosa ben triste, per quanti passano per questa grande città o viaggiano per il nostro Paese, vedere le strade, sia in città, sia fuori, e le porte delle capanne, affollate di donne che domandano l’elemosina seguite da tre, quattro o sei bambini tutti vestiti di stracci, e che importunano così i passanti. Queste madri, invece di avere la possibilità di lavorare e di guadagnarsi onestamente da vivere, sono costrette a passare tutto il loro tempo andando in giro ad elemosinare il pane per i loro infelici bambini, i quali, una volta cresciuti, diventano ladri per mancanza di lavoro, o lasciano il loro amato Paese natio per andarsene a combattere per il pretendente al trono di Spagna, o per offrirsi in vendita ai Barbados...

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