lunedì 7 luglio 2014

una foto senza tenerezza (un interessante post di bortocal)

pubblicata con una certa enfasi nei giorni scorsi dai media, mostra una coppia di maschi omosessuali che si abbracciano commossi per la nascita del figlioletto concepito da un utero in affitto, usando il materiale genetico di entrambi (e senza ricorrere a quello della madre fisica, che ha solamente fornito l’ospitalità transitoria di un ovulo e poi di un utero svuotati).
quanta tenerezza: questo era il messaggio; e quale meraviglia la tecnica, che scavalca ogni obiezione della natura.
non sono d’accordo…
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5 commenti:

  1. Anch'io ho trovato piuttosto inquietante quella foto, e le sue implicazioni. Anche secondo me, in casi come questo, la scelta migliore rimane sempre l'adozione.

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    1. l'adozione sarebbe stato il meglio, così mi sembra ansia di possesso, inutile, che specie imperfetta, quella umana :(

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  2. Credo che la maternità implichi quei nove mesi nei quali la vita di ognuno si delinea... perché cercare un surrogato ad essa? Perché chiamare maternità quello che maternità non può essere? Credo che la scienza, spesso, generi mostri.

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    1. credo invece che la scienza non generi niente, è il sonno della ragione di chi la usa, che li genera (Goya docet)

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  3. Assolutamente necessario conoscere questo post (e questa realtà). Mi trovo d'accordo con Silvia e franz: più "umana" l'adozione.

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