Per ritrovarlo, ritrovare il suo scrivere che era
poi il suo dire, serve uno sforzo, bisogna andare più indietro, cacciar via
quella stanza lassù al Fatebenefratelli, quella finestra col serramento in
alluminio con Franca e le sue lacrime trattenute essendo le figlie quattro, da
avvisare in qualche modo, a casa.
Ecco, prima. Bastano poche ore. C'era la sua stanza alla Rai e un ufficio in una villetta, viale Arbe. «Magazine» si chiamava, per metterla giù un po' dura con il solito anticipo, «un marchettificio» dove si scriveva attorno a lui, che dava multe se in un pezzo mettevi dentro «sfrecciano», lire 5 mila; «ginocchio in disordine», 10 mila; «il centrocampista va a battere» 20 mila, carta straccia, rifare per favore, dai, su. Insegnava davvero, anche se non lo ammetterebbe nemmeno adesso…
Ecco, prima. Bastano poche ore. C'era la sua stanza alla Rai e un ufficio in una villetta, viale Arbe. «Magazine» si chiamava, per metterla giù un po' dura con il solito anticipo, «un marchettificio» dove si scriveva attorno a lui, che dava multe se in un pezzo mettevi dentro «sfrecciano», lire 5 mila; «ginocchio in disordine», 10 mila; «il centrocampista va a battere» 20 mila, carta straccia, rifare per favore, dai, su. Insegnava davvero, anche se non lo ammetterebbe nemmeno adesso…
1. Domenico
Calabrò è fatto così: altezza m 1,58, peso 65 chili comprese le calze, torace
in dilatazione 114, in regressione 14, vita senza pensieri cioè serena, occhi
intensamente privi di significato, piedi due....
2. Ecco alcuni motivi che
possono spingere un bravo disegnatore tecnico a compiere una rapina. Perché
tutti dicono che è facile. Per far vedere che anch'io ho il coraggio di farlo.
Per conquistare il cuore di un'entreneuse. Perché i soldi non sono tutto nella
vita. Perché non si sa mai nella vita cosa può capitarti. Per vedere se è vero
che i giornali raccontano un sacco di balle. Per provare se il passamontagna ti
va ancora bene...
3. A Toronto si mangia
benissimo, tant'è vero che Bologna è chiamata la Toronto del nord.
4. "Lei
è mai stato innamorato?". "No, ho sempre fatto il benzinaio".
5. Sarei disposto ad avere
37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda palla di servizio di McEnroe.
6. Quelli che credono che
di fianco al vagone letto ci sia il vagone comodino.
7. Pecché mi sunt nu bello
sciuretto. T'è capit? Mi tengo i soldi e la macchina con le ruote in lega
leggera, mi sunt vegniù a Milan cunt una partida de limon e ho fatto i soldi
pecché mi sunt viun che laura e mi sunt fa un kiù accussì.
8. Quando vengono al mondo
i bambini ricchi parlano già quattro lingue, sono abbronzati e hanno le mèche.
9. Con i soldi si può fare
di tutto, anche il marinaio. Ai tempi di Melville, Conrad o Jack London, tutta
gente che col mare s'è piazzata e ha fatto i soldi, si credeva che il marinaio
tipo fosse un uomo in cerca di avventure, un personaggio romantico e
soprattutto molto abbronzato.
10. Gli
uomini più ricchi del mondo sono sette, come settimo non rubare: Paul Getty,
Paul Getty I, Paul Getty II, Paul Getty III, Paul Getty IV, tutti con lo stesso
numero di giri; seguono, distanziati di quattromila lire, Massimo Boldi (e
signora) e Giorgino Armani.
11. Le vacanze estive sono
il periodo più bello del mese di febbraio; sono i giorni più spensierati del
mese di novembre perché comprendono le feste più importanti: i giorni della
merla, sant'Omobono e tutti i week-end; per non parlare di ferragosto, che è il
giorno di settembre più freddo dell'anno (con questo, non è che si voglia
parlare male degli stranieri).
12. C'è
stato qualche scienziato che ha cercato di sostituire il calcio con la
pallacanestro, ma i risultati non sono stati molto soddisfacenti.
13. La carenza di calcio
provoca dei fenomeni curiosi, tipo richiamo verso la lettura, la meditazione,
incupimento del tono psichico generale, alcolismo, gioco del tennis,
aeromodellismo.
14. Professione:
uomo più bello del mondo. Indirizzo: St. Tropez. Orario di lavoro: dall'una (di
notte) alle sei (del mattino). Hobby: famiglia tipo. Segni particolari:
straordinari attributi fisici dalla vita in giù. Frase preferita: ne ammazza
più l'orgasmo che il disarmo.
15. Perdonami
se t'ho fatto piangere / perdonami non lo farò più. / Siamo fratelli, alcune
sorelle / diamoci un bacio e ancora del tu.
16. L'Everest è un paese
bellissimo, pieno di verde e di sherpa in attesa del permesso di ritornare giù,
almeno a 7000 metri, per respirare una boccata d'aria un po' meno pura.
17. La televisiun la gha una
forsa de leun. / La televisiun la gha paura de nessun. / La televisiun la te
indurmenta 'me un cujun.
18. Maria Cortinovis, in
Pedelupo, ha avuto tutto dalla vita: un paio di scarpe da uomo, quattro
morbilli che le hanno rovinato la reputazione, il numero 48 alla catena
fusibili della Dalmine, un matrimonio senza fiori.
19. Una cosa che mi sono
sempre domandato è perché se tu una volta mandi a fare in culo un camionista,
ti devi trovare di fronte per forza uno che mentre ti dice: parlava con me
capo?, ti solleva te e la Giulia.
20. Da
vent'anni dipendente della Rai-Tv, passaporto italiano, militesente, presunto
capo di famiglia numerosa, non soltanto ignoravo le regole del football
americano, ma non mi era mai passato per la testa di assistere a una partita.
21. Ma
come, è morto l'Oscar? Porca troia... Aveva soltanto cinquant'anni, non ha mai fumato
una sigaretta, non beveva, sempre all'aria aperta perché lui era qui a San Siro
anche la mattina per vedere gli allenamenti, non ha mai lavorato perché in
queste cose l'Oscar è sempre stato coerente, eppure l'hanno "fatto"
anche lui.
22. Appena
il professor Rescalli entrava in aula, apriva il registro e controllava i
presenti dicendo: "Oltre a Mazzarella e Viola chi manca oggi?".
Mazzarella era precipitato giù dal tram numero 24 insieme col sottoscritto,
facendosi regolarmente pizzicare dal sempre vigile occhio di quel nasone del
"prof". E gli studi dei compagni di scuola cominciavano senza il
calore della nostra partecipazione, mentre Mazzarella e io, tolto il grande
lenzuolo del biliardo, ne ripulivamo il tappeto verde con sapienti spazzolate.
23. Sport
è... credere che la palla sia davvero rotonda.
24. Ci ho via una gamba da
quando ho fermato il tram in viale Porpora. Il pallone però l'ho salvato anche
se adesso non mi serve. Potrei giocare in porta, ma nessuno mi dà fiducia.
Dicono che se ogni volta che devo prendere il pallone mi salta una gamba, non
vale la pena.
25. Il significato delle
cartoline è plurimo, ma soprattutto postale, nel senso che basta scrivere una
cartolina per sapere chi l'ha mandata.
…Per concludere questo piccolo
ricordo, propongo alcune righe di un commosso articolo di Gianni Brera,
pubblicato su LA REPUBBLICA del 19 ottobre 1982:
(…) Era nato per sentire gli angeli e invece
doveva, oh porca vita, frequentare i bordelli. (…) Povero vecchio Pepinoeu! Batteva
con impegno la carta in osteria e delirava per un cavallo modicamente impostato
sulla corsa; tirava mezzo litro e improvvisava battute che sovente esprimevano
il sale della vita. Aveva un humournaturale
e beffardo: una innata onestà gli vietava smancerie in qualsiasi campo si
trovasse a produrre parole e pensiero. Lavorò duro, forsennatamente, per aver
chiesto alla vita quello che ad altri sarebbe bastato per venirne schiantato in
poco tempo. Lui le ha rubato quanti giorni ha potuto senza mai cedere al
presago timore di perderla troppo presto. La sua romantica incontinenza era di
una patetica follia. Ed io, che soprattutto per questo lo amavo, ora ne provo
un rimorso che rende persino goffo il mio dolore... »
nooo, la 5 è fantastica! (anche la 4)
RispondiEliminaoddio, pure la 12....
non ho mai letto né Viola, né Brera. a quanto pare, oggi è giornata.
dei grandi
e la 17?
RispondiElimina"Siamo come nani sulle spalle di giganti...", dice Bernardo di Chartres:)
la 17 l'ho sottovalutata. per il dialetto, e perchè manca -secondo me- di quel brio (un pò assurdo) che hanno le altre.
Eliminaletta oggi la 17 è tragicamente reale:(
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