Riguardo la trattativa
stato/mafia del ‘93, ovverossia dal ‘93 in poi minimo, duole vedere
“Repubblica” unirsi ai peana contro la magistratura di Palermo per schierarsi a
favore di un concetto vuoi di intangibile monarchia vuoi di brutale massoneria
della Presidenza della Repubblica in una delle pagine più brutte per la
democrazia italiana alla quale, già da tempo, il tuo quotidiano ha prestato
molto del suo inchiostro contribuendo a gettare un discredito pressoché
inemendabile sullo stato di diritto e sul diritto all'informazione. Dopo tanti
Ventenni passati e presenti, da oggi il Paese arretra di un altro ventennio
gettando le basi per un altro Ventennio prossimo venturo. Quanto a Giorgio
Napolitano, che all'indomani della sanguinosa invasione russa del ‘56 dichiarò
“L'Urss in Ungheria porta la pace”, non ci resta che gridare di nuovo e sempre
“Viva Antonio Giolitti!”.
Aldo Busi
Sono assolutamente d'accordo. In una democrazia che si rispetti, nessuna figura istituzionale può essere libera da controlli e verifiche.
RispondiEliminaoppure si arriva a "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri", sempre d'attualità anche da noi, purtroppo
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