sabato 31 gennaio 2015

Il piano leggendario di Yarmouk - Moe Ali Nayel

di Yarmouk si era venuti a conoscenza per una foto diventata il simbolo di una campagna, un anno fa, dell'Unrwa (#SAVEYARMOUK)






cosa ne è stato oggi del pianoforte, del pianista Aeham Ahmad, dei cantanti e di tutta quella povera gente? - franz

 


The legendary piano of Yarmouk - Moe Ali Nayel 

C’è un piano che continua a sopravvivere fra i Palestinesi del campo profughi assediato di Yarmouk, vicino a Damasco.
All’inizio di quest’anno (il 2014) il piano è apparso in un video YouTube, era la prima volta che ne sentivo qualcosa. Uno dei miei strumenti preferiti, le mie orecchie erano incantate e i miei occhi seguivano ogni battuta sui tasti.
Quel pianoforte decrepito da Yarmouk è apparso sullo schermo davanti a me come un essere vivente, una cosa che respira. Mentre guardavo, il pianoforte ha cantato, guidato da dita fredde e asciutte che sembravano quasi fossilizzate.
Un giovane pianista palestinese di Yarmouk chinava la testa sulla tastiera e la sua musica ha parlato. La melodia che veniva dal piano non ha avuto lo stesso effetto del piano di solito innesca nella mia psiche; la melodia ha creato una sensazione di disagio, mani sudate e un'ansia sorda, facendomi stringere i denti per tutti i quattro minuti del video.


La mia solita gioia per il piano ha lasciato spazio alla malinconia, appena ho visto una realtà distopica apparire nel video: cinque giovani uomini stanno spalla a spalla di fronte al pianoforte; cantano nonostante il freddo pungente che faceva tremare i loro corpi malnutriti. Si mettono le mani in tasca e cantare insieme alle note arrabbiate del pianoforte: "Tornino i profughi , il viaggio è stato troppo a lungo."




Il pianoforte di Yarmouk riemerse sui social media il 3 ottobre, in un video intitolato "Blue".
Proprio come la prima volta, il mio secondo incontro con il pianoforte era per caso mentre navigavo senza meta su un social media. Prodotto da Bidayyat e Rad Fael (Reaction), il breve video è una storia personale narrata dal suo direttore, Abo.
Il video inizia su una strada grigia nel campo profughi di Yarmouk con sirene urlanti di un'ambulanza. La fotocamera accompagna lo spettatore attraverso la triste realtà del campo assediato e si ferma sul pianista che è accompagnato da alcuni giovani che cantano "Promesse, promesse, promesse! Mentre la nostra gente sta morendo. "


Al  minuto 09:39, durante una scena che mostra una processione funebre, la fotocamera si ferma su un cartello scritto a mano appeso al parabrezza di un'ambulanza, dove è scritto: "Sono l’ottantesima persona a morire di fame a causa dell'assedio senza fine di Yarmouk." Il video si conclude con una nota che recita: "Il campo di Yarmouk è stato sotto assedio per gli ultimi 450 giorni", seguito da Aeham Ahmad che suonava il suo pianoforte, con le rovine sullo sfondo.



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il Post ne aveva parlato qui

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