Facciamo un gioco.
Facciamolo con una storia.
E disegniamo il prossimo presidente della repubblica italiana.
Il successore.
Il nuovo.
Sì, facciamo qualcosa di nuovo.
Facciamolo con una storia semplice.
Con un solo protagonista, lui.
Anzi, lei.
Ecco, questa è la strada: pensiamo a tutto quel che ha significato capo del paese nella storia sino ad oggi, qui da noi. Tutto quel che il mondo che ci rappresenta nel medesimo ha sempre considerato come tratto comune, quasi scontato.
E immaginiamo esattamente il contrario.
Quindi, il nostro prossimo presidente della repubblica sarà femmina.
Togliamo ancora.
Sarà giovane.
No… esageriamo.
Una bambina.
A capo della fiera e prode nazione italica ci sarà una bimba.
Ma non fermiamoci, continuiamo a togliere.
Via la capacità di mediare tra le parti, da sempre fiore all'occhiello dei leader storici.
La bimba che ci guiderà verso la nuova repubblica non prevede mediazione alcuna.
Se una cosa è giusta tale sarà.
E se qualcos’altro è sbagliato, tale rimarrà.
Senza vie di mezzo.
Senza confusione.
Tra le parti.
Cancelliamo anche la sobrietà e il pragmatismo.
La bambina presidente riderà rumorosamente innanzi al buffo di turno, anche se la cosa ci riguarderà personalmente, come singoli o intera popolazione.
Soprattutto in quel caso.
Il pragmatismo, poi, ella non ha la più pallida idea di cosa sia, indi per cui manterrà integra la naturale predilezione per le idee pazze e le soluzioni meno logiche, per l’azzardo senza paracadute e per i voli rigorosamente ad occhi chiusi.
Insieme al pragmatismo, saranno bandite altresì tutte le parole inutilmente complicate.
La presidentessa più giovane della nostra storia parlerà con parole immensamente chiare.
Risulterà spesso ingenua, è vero.
Mostrerà fragilità innanzi alle difficoltà che ci attendono.
E condividerà con noi, con spontaneo candore, tutti i dubbi che la assaliranno incontrando le questioni che attanagliano noi tutti.
Spesso non offrirà risposte.
Il più delle volte le chiederà a noi.
Avrà bisogno di noi, forse, molto più che il contrario.
Ecco perché dovremo crescere tutti un po’ di più, per darle la forza che le mancherà.
Oh, se le mancherà.
Non sarà facile.
Senza novità alcuna, sarà assalita da tutte le parti.
La tireranno per la maglietta, diciamo.
Tuttavia, una cosa è certa e non è roba da poco.
Sarà divertente.
Sarà emozionante.
E, soprattutto, non ci sarà mai un singolo momento in cui ci vergogneremo di lei.
da qui
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