Troppi
gli assedi che la Striscia di Gaza è costretta a subire. A cinque mesi dalla
fine della peggiore offensiva israeliana di sempre, Margine Protettivo, e a tre
mesi dalla conferenza dei donatori del Cairo, l’emergenza è cronica. Gli
effetti della mancata ricostruzione si vedono nelle conseguenze dell’ondata di
gelo e pioggia di questi ultimi giorni. E la risposta delle fazioni palestinesi
è nulla.
Sono quattro i morti nella Striscia per il freddo: tre
bambini e un giovane pescatore. Sabato una neonata di due mesi, Salma Zeidan
al-Masri, ha perso la vita nel rifugio per profughi creato a Beit Hanoun,
villaggio completamente distrutto dalle bombe israeliane. Poche ore prima era
stato trovato senza vita il 22enne Ahmad Sufian al-Lahham. Venerdì a morire per
il freddo erano stati i neonati Adil Maher al-Lahham, un mese, e Rahaf Abu
Assi, due mesi, la cui famiglia è costretta a vivere nello scheletro della
propria casa a Rafah, quasi del tutto demolita dai raid israeliani della scorsa
estate.
A sud di Gaza le strade sono allagate, in tutta la
Striscia l’elettricità è disponibile solo per quattro ore al giorno, rendendo
quasi impossibile scaldare le abitazioni rimaste in piedi, le case mobili e i
rifugi per i profughi. Il carburante non entra da Israele, se non in piccole
quantità, insufficienti a coprire i bisogni di un milione e 800mila
persone. Anche per questa ragione Hamas ha invitato ieri nella Striscia
tutte le fazioni politiche palestinesi, per discutere della crisi di
elettricità, della mancata ricostruzione e della questione dei dipendenti
pubblici…
...Il pomeriggio di domenica, dopo una sosta di 8 ore al
valico di Erez", riferisce la Radio Vaticana a proposito dell'arcivescovo
italiano Riccardo Fontana, alla guida della diocesi di
Arezzo-Cortona-Sansepolcro: "siamo arrivati a Gaza, abbiamo celebrato la
Messa e abbiamo subito incontrato alcune famiglie. Abbiamo avuto l'impressione
di trovarci in una situazione devastata".
"Ci hanno raccontato dei tre bambini morti per il freddo. La corrente elettrica c'è solo per alcune ore al giorno. Colpisce - ha detto l'arcivescovo - vedere che tutti, a cominciare dai bambini hanno molto chiaro di essere vittime di violenza e di sapere chi sono i responsabili di questa ingiustizia. Una bambina di terza elementare ci ha detto: hanno distrutto le nostre case, ma soprattutto hanno tolto i bimbi alle madri e le madri ai bimbi. Un ragazzo più grande ci ha ammonito: tutti vengono qui a chiederci se abbiamo bisogno di cibo e di altri aiuti materiali. Ma noi abbiamo bisogno dell'unica cosa che nessuno ci promette: essere considerati come uomini, riconosciuti nella loro dignità"...
"Ci hanno raccontato dei tre bambini morti per il freddo. La corrente elettrica c'è solo per alcune ore al giorno. Colpisce - ha detto l'arcivescovo - vedere che tutti, a cominciare dai bambini hanno molto chiaro di essere vittime di violenza e di sapere chi sono i responsabili di questa ingiustizia. Una bambina di terza elementare ci ha detto: hanno distrutto le nostre case, ma soprattutto hanno tolto i bimbi alle madri e le madri ai bimbi. Un ragazzo più grande ci ha ammonito: tutti vengono qui a chiederci se abbiamo bisogno di cibo e di altri aiuti materiali. Ma noi abbiamo bisogno dell'unica cosa che nessuno ci promette: essere considerati come uomini, riconosciuti nella loro dignità"...
Sai quel proverbio che si legge spesso in giro, credo di averlo scritto anche qualche giorno fa, "Non abbiamo ricevuto la terra dai nostri padri in eredità, l'abbiamo solo avuta in prestito dai nostri figli". E invece di restituirla, la distruggiamo e ammazziamo anche i figli. Mi vado a rivedere Il manifesto dei diritti della Terra degli Indiani d'America.
RispondiEliminahanno qualcosa in comune indiani d'America e palestinesi, non sono profeti in patria...
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