martedì 13 gennaio 2015

Gaza al freddo e al gelo

Troppi gli assedi che la Striscia di Gaza è costretta a subire. A cinque mesi dalla fine della peggiore offensiva israeliana di sempre, Margine Protettivo, e a tre mesi dalla conferenza dei donatori del Cairo, l’emergenza è cronica. Gli effetti della mancata ricostruzione si vedono nelle conseguenze dell’ondata di gelo e pioggia di questi ultimi giorni. E la risposta delle fazioni palestinesi è nulla.
Sono quattro i morti nella Striscia per il freddo: tre bambini e un giovane pescatore. Sabato una neonata di due mesi, Salma Zeidan al-Masri, ha perso la vita nel rifugio per profughi creato a Beit Hanoun, villaggio completamente distrutto dalle bombe israeliane. Poche ore prima era stato trovato senza vita il 22enne Ahmad Sufian al-Lahham. Venerdì a morire per il freddo erano stati i neonati Adil Maher al-Lahham, un mese, e Rahaf Abu Assi, due mesi, la cui famiglia è costretta a vivere nello scheletro della propria casa a Rafah, quasi del tutto demolita dai raid israeliani della scorsa estate.
A sud di Gaza le strade sono allagate, in tutta la Striscia l’elettricità è disponibile solo per quattro ore al giorno, rendendo quasi impossibile scaldare le abitazioni rimaste in piedi, le case mobili e i rifugi per i profughi. Il carburante non entra da Israele, se non in piccole quantità, insufficienti a coprire i bisogni di un milione e 800mila persone. Anche per questa ragione Hamas ha invitato ieri nella Striscia tutte le fazioni politiche palestinesi, per discutere della crisi di elettricità, della mancata ricostruzione e della questione dei dipendenti pubblici…

...Il pomeriggio di domenica, dopo una sosta di 8 ore al valico di Erez", riferisce la Radio Vaticana a proposito dell'arcivescovo italiano Riccardo Fontana, alla guida della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: "siamo arrivati a Gaza, abbiamo celebrato la Messa e abbiamo subito incontrato alcune famiglie. Abbiamo avuto l'impressione di trovarci in una situazione devastata".
"Ci hanno raccontato dei tre bambini morti per il freddo. La corrente elettrica c'è solo per alcune ore al giorno. Colpisce - ha detto l'arcivescovo - vedere che tutti, a cominciare dai bambini hanno molto chiaro di essere vittime di violenza e di sapere chi sono i responsabili di questa ingiustizia. Una bambina di terza elementare ci ha detto: hanno distrutto le nostre case, ma soprattutto hanno tolto i bimbi alle madri e le madri ai bimbi. Un ragazzo più grande ci ha ammonito: tutti vengono qui a chiederci se abbiamo bisogno di cibo e di altri aiuti materiali. Ma noi abbiamo bisogno dell'unica cosa che nessuno ci promette: essere considerati come uomini, riconosciuti nella loro dignità"...

2 commenti:

  1. Sai quel proverbio che si legge spesso in giro, credo di averlo scritto anche qualche giorno fa, "Non abbiamo ricevuto la terra dai nostri padri in eredità, l'abbiamo solo avuta in prestito dai nostri figli". E invece di restituirla, la distruggiamo e ammazziamo anche i figli. Mi vado a rivedere Il manifesto dei diritti della Terra degli Indiani d'America.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. hanno qualcosa in comune indiani d'America e palestinesi, non sono profeti in patria...

      Elimina