si può dire tutto, libertà, libertà, siamo tutti Charlie, perché non possiamo essere anche tutti Dieudonné, c'è qualcosa che non torna, vero? - franz
La satira politicamente scorretta di Dieudonné ha nuovamente colpito l’opinione pubblica francese coinvolgendo, come spesso accade, ministri e istituzioni. Dopo la marcia di domenica sera a Parigi alla quale l’umorista ha partecipato, sulla sua pagina ufficiale di Facebook è comparso un post “Je suis Charlie Coulibaly”, saldando il nome della rivista satirica colpita dall’attentato del 7 gennaio scorso a quello del terrorista Amedy Coulibaly autore del sequestro nel supermarket ebraico e morto egli stesso al termine dell’azione. Alle polemiche tra gli utenti, divisi tra strenui difensori di e indignati, ha fatto seguito l’intervento del ministro dell’interno Cazaneuve. In una nota diffusa lunedì si legge: “le dichiarazioni abbiette di M. Dieudonné sulla propria pagina Facebook testimoniano irresponsabilità, sono irrispettose e dimostrano una propensione a suscitare l’odio e la divisione semplicemente insopportabili.” Immediato l’eco del primo ministro Manuel Valls che ha ribadito le accuse di antisemitismo, razzismo e apologia di terrorismo, anticipando interventi duri non solo contro il terrorismo ma anche contro le “parole di odio”.
La satira politicamente scorretta di Dieudonné ha nuovamente colpito l’opinione pubblica francese coinvolgendo, come spesso accade, ministri e istituzioni. Dopo la marcia di domenica sera a Parigi alla quale l’umorista ha partecipato, sulla sua pagina ufficiale di Facebook è comparso un post “Je suis Charlie Coulibaly”, saldando il nome della rivista satirica colpita dall’attentato del 7 gennaio scorso a quello del terrorista Amedy Coulibaly autore del sequestro nel supermarket ebraico e morto egli stesso al termine dell’azione. Alle polemiche tra gli utenti, divisi tra strenui difensori di e indignati, ha fatto seguito l’intervento del ministro dell’interno Cazaneuve. In una nota diffusa lunedì si legge: “le dichiarazioni abbiette di M. Dieudonné sulla propria pagina Facebook testimoniano irresponsabilità, sono irrispettose e dimostrano una propensione a suscitare l’odio e la divisione semplicemente insopportabili.” Immediato l’eco del primo ministro Manuel Valls che ha ribadito le accuse di antisemitismo, razzismo e apologia di terrorismo, anticipando interventi duri non solo contro il terrorismo ma anche contro le “parole di odio”.
La replica di Dieudonnè è come sempre affidata al web e ad una
lettera che pubblichiamo di seguito in italiano, rivolta al ministro degli
interni, in cui accusa le istituzioni francesi di trattarlo come un criminale.
Da più di un anno infatti molte sono state le censure e i boicottaggi subite
dall’inventore della “Quenelle”, ai quali si sono aggiunti controlli fiscali,
perquisizioni e inchieste.
Eppure Dieudonné voleva solo far ridere, proprio come Charlie
Hebdo.
Alessandro
Catalano
Versione italiana
Il famoso comico Dieudonné risponde al Ministro del
Interno Bernard Cazeneuve:
Ieri,
eravamo tutti Charlie. Stavamo
camminando tutti in piedi per le nostre libertà. In modo da potere continuare a
ridere di tutto.
Tutti
i rappresentanti dello stato, lei compreso, stavano camminando insieme nella
stessa direzione.
Però
quando sono tornato a casa, mi sono sentito molto solo.
Da un anno, lo stato mi ha
preso come bersaglio, e cerca di eliminarmi in ogni modo.
Linciaggio
mediatico, interdizione dei miei spettacoli, verifiche fiscali, ufficiale
giudiziario, perquisizioni, accuse… Più di ottanta procedure giudiziarie si
sono abbattute su di me e sulla mia famiglia.
E
lo stato continua a rovinarmi la vita. Ottanta procedure giudiziarie.
Da
un anno, mi state trattando come se fossi il nemico pubblico numero uno, mentre
io provo solo a fare ridere la gente, e farle ridere della morte,
dato che la morte ride di noi, come lo sa Charlie, purtroppo.
Anche
se da diverse settimane ho proposto la pace più volte e sotto la vostra
autorità, rimango però senza risposta da parte vostra.
Però
appena mi esprimo, non cercate di capirmi, non volete ascoltarmi. State solo
cercando scuse per censurarmi. Mi state considerando come se fossi Amedy
Coulibaly, invece io non sono per niente diverso da Charlie.
Si
potrebbe pensare che le mie parole, a voi non interessino, salvo per
male interpretarle, con cattiva fede, per indignarvi meglio.
Signor
Ministro, siccome sembra che adesso lei mi stia ascoltando, le ricordo che:
Io
propongo la pace.
Dieudonné M’bala M’bala
Il comico franco-africano Dieudonne` e` gia` stato condannato due
volte per anti-semitismo e adesso e` stato arrestato e successivamente
rilasciato in attesa di un nuovo processo per avere detto Je suis Charlie Coulibaly, il che gli e` costato un’accusa di apologia
del terrorismo.
Sottovoce dico che quella battuta la trovo molto intelligente,
forse troppo, ma puo` essere davvero considerata un’incitamento al terrorismo
salvo che da degli imbecilli?
Tra questi sembra che si debba mettere anche il direttore di Le Monde, che ha aperto una campagna contro di lui, dicendo che eccita
all’odio.
Ma io penso che Dieudonne` non sia molto diverso dalla redazione di Charlie
Hebdo.
Il suo unico difetto e` di essere ancora vivo (a non voler pensar
male della sua pelle scura)…
Non conosco Dieudonné e di Charlie Hebdo alcune vignette. Ma condivido il tuo post e l'invito di Borotalc:QUESTO SITO NUOCE GRAVEMENTE ALLA TRANQUILLITA` MENTALE E PUO` ESSERE CONSIDERATO BLASFEMO SIA DAGLI ADERENTI A QUALUNQUE RELIGIONE SIA DAGLI ATEI STESSI.
RispondiEliminaSEI SICURO DI VOLER ENTRARE?
Di solito se una cosa non mi piace la evito, non la strumentalizzo, né l'attacco, nè tanto meno la "rilancio". Mi ripeto (come sempre) c'è un serio pericolo di distruzione di massa (cerebrale).
l'avviso di bortocal è perfetto per incuriosire a leggere :)
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