martedì 1 aprile 2014

Dianne Feinstein, vieni in Italia, serve un senatore come te

La democratica Dianne Feinstein, presidente della Commissione d'inchiesta del Senato americano che tra 2009 e 2012 ha indagato sui presunti abusi compiuti dalla Cia durante gli interrogatori del periodo della presidenza di George W. Bush, lancia una durissima accusa all'agenzia d'intelligence: "Ha violato il network che collega i nostri computer", messo a disposizione dalla stessa Cia per il lavoro di analisi di documenti riservati da parte della Commissione…

La Cia ha ingannato per anni il governo e la cittadinanza degli Stati Uniti nascondendo la brutalità dei metodi di interrogatorio utilizzati nell'ambito dello specifico programma varato nel post 11 Settembre. E', in sintesi, la conclusione a cui è giunta la Commissione d'inchiesta del Senato presieduta da Dianne Feintein, i cui contenuti sono stati rivelati dal Washington Post, che cita come fonti "funzionari" che hanno preso visione del documento. 
Al Washington Post, le fonti hanno dato particolare rilievo a nuove informazioni in base alle quali esiste una rete segreta di luoghi di detenzione, battezzati "black sites". Dove i prigionieri, si leggerebbe nel rapporto, erano soggetti a durissime tecniche di interrogatorio anche quando gli analisti della Cia erano certi che non avevano informazioni da fornire. 
I file analizzati dagli investigatori della Commissione descrivono inediti casi di abuso, in particolare quello riguardante un sospettato di terrorismo sottoposto allo schiacciamento della testa dentro una vasca piena di acqua ghiacciata in un sito di detenzione in Afghanistan. Metodo che presenta evidenti analogie con il più noto e vietato "waterboarding", ma che non è mai apparso in nessuna delle liste sulle tecniche approvate dal Dipartimento di Giustizia.
Le fonti del Washington Post parlano dell'esistenza di milioni di registrazioni che dimostrano come la capacità della Cia di ottenere informazioni di alto valore a livello di intelligence - incluse, è l'esempio più eclatante, quelle che hanno portato alla localizzazione di Bin Laden in Pakistan e alla sua uccisione nel 2011 - abbia poco, se non nulla, a che fare con quelle tecniche di interrogatorio "potenziate".
"La Cia ha ripetutamente riferito al Dipartimento della Giustizia e anche al Congresso di avere ottenuto (attraverso il programma di interrogatori, ndr) informazioni altrimenti impossibili da ottenere, che hanno contribuito a sventare piani terroristici e salvare migliaia di vite. Era vero? La risposta è no", ha detto al Washington Post un funzionario Usa a conoscenza dei contenuti del rapporto…

2 commenti:

  1. i politici americani hanno tanti difetti, ma quando si mettono ad andare a fondo delle cose....
    respect

    RispondiElimina