un po’ d’anni fa avevo letto, un giorno d’estate, una
pagina intera de “Il Manifesto” su Ludwig Hohl; non avevo mai sentito quel
nome, allora ho cercato, con difficoltà, i libri pubblicati in italiano, e ho
trovato, fra gli altri, “Le note, vol.1”, l’ho letto diverse volte, stupito ed
emozionato dalla grandezza e profondità.
ho scritto anche all’editore italiano, per chiedere
quando fosse prevista l’uscita dei volumi seguenti , nessuna risposta.
rileggo spesso il libro, sta sempre sul comodino.
vi lascio alcune parole di Ludwig Hohl e qualcuna di Friedrich
Dürrenmatt.
però attenti: potreste non staccarvi più, da Ludwig
Hohl.
dice Ludwig Hohl:
"il centro
non è il luogo del rinnovamento creativo, che avviene invece, spesso incompreso
o deriso, ai margini; il centro è un luogo abitudinario, inerte, arrogante,
pago di sé; nell'ombra dei margini, al contrario, un segno sottile, una
tensione impercettibile, un’apparizione…, là, dove secondo l’opinione comune,
si possono dar da fare solo gli specialisti “inesperti”, quelli usciti
dall'orbita"
“Il mondo consiste di strade pochissime delle quali
sono già state percorse. Tutto lo spazio inafferrabile intorno a te e' fatto di
strade che tu non vuoi riconoscere come tali. Le strade, l'uomo non le deve
costruire. Avere il coraggio di riconoscere una strada, questa sì è una
conquista.”
dice Friedrich Dürrenmatt : “Hohl è un uomo di pensiero,
mentre noi, se consideriamo con attenzione il pensiero, non lo siamo: cediamo
al pensiero per dedicarci alla metafora. Hohl è necessario, noi siamo
contingenti. Noi documentiamo ciò che è umano, Hohl lo stabilisce.”
«Talvolta mi stupisco, ripensando a come tutto un mio
libro sia potenzialmente racchiuso in una frase di Hohl».
potrebbe piacermi.... grazie della dritta
RispondiEliminase ti dice la metà di quello che dice a me, non te ne staccherai più, sicuro
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