…Mafia capitale è solo l'inizio. Altre
inchieste in altre città dimostreranno che Roma non è un caso isolato. In altri
Paesi europei esiste la corruzione, ma la corruzione non arriva a compromettere
l'istituzione stessa: il corrotto è espulso dall'istituzione che è percepita
come sacra e va salvaguardata. In Italia l'istituzione invece è utilizzata,
lordata e non viene difesa.
Ma perché questo accade? Perché ormai si è
impadronita di chiunque una consapevolezza: senza brigare non si va da nessuna
parte. Senza forzature non succede niente, non cambia niente. Quindi in fondo
la posizione bipartisan sembra essere questa: è inutile fingere di essere al di
fuori o al di sopra. Tutti dobbiamo compromettere una parte del nostro lavoro,
della nostra integrità, per ottenere qualcosa. Questa è la logica che emerge da
"Mafia capitale". Questa è la teoria del "Mondo di mezzo"
di Carminati non portata alle estreme conseguenze, ma applicata a tutti noi.
Da questo meccanismo nessuno si senta escluso, le mazzette trovate nelle buste con il logo di Roma Capitale ci riguardano, perché Roma Capitale siamo noi.
In questo Paese che non è capace di difendere il talento e l'impegno, dove tutti odiano tutti, dove tutti detestano chi ce la fa, in questo Paese tra il mondo dei vivi che sta sopra e il mondo dei morti che sta sotto, in mezzo ci siamo noi.
In mezzo c'è l'intero Paese che non riesce a reagire.
Da questo meccanismo nessuno si senta escluso, le mazzette trovate nelle buste con il logo di Roma Capitale ci riguardano, perché Roma Capitale siamo noi.
In questo Paese che non è capace di difendere il talento e l'impegno, dove tutti odiano tutti, dove tutti detestano chi ce la fa, in questo Paese tra il mondo dei vivi che sta sopra e il mondo dei morti che sta sotto, in mezzo ci siamo noi.
In mezzo c'è l'intero Paese che non riesce a reagire.
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