martedì 16 dicembre 2014

Le mie stelle nere – Lilian Thuram

prima ho guardato l’indice del volume, e con un po’ di vergogna ho capito che della maggior parte delle stelle nere del libro non sapevo niente, o quasi.
allora ho deciso di conoscere quelle persone, e ho scoperto quanto grandi fossero, e quanto l’uomo bianco (wasp e non solo, purtroppo) sia stato, sia (e temo sarà) assassino e genocida.

(e comunque ha sempre ragione don Lorenzo Milani quando dice : "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri")

dopo la lettura ne sono uscito arricchito e felice di aver letto quelle pagine.
grazie a Lilian Thuram, che ha proprio una bella testa.

questo dovrebbe essere un libro di testo consigliato in tutte le scuole di ogni ordine e grado, di sicuro obbligatorio alle scuole superiori - franz





scrive Lilian Thuram:
“I muri della mia aula erano bianchi, le pagine del mio libro di storia erano bianche. Non sapevo nulla dei miei antenati. Si parlava solo di schiavitù, la storia dei neri,
presentata in quel modo, era solo una valle di lacrime e guerre. Sapete dirmi il nome di uno scienziato nero? Di un esploratore nero? Di un filosofo nero? Di un faraone nero?”

…Lilian Thuram tira fuori personaggi che solo gli specialisti conoscono, e a volte nemmeno loro. E’ una bella operazione perchè si capisce come il razzismo è stato il frutto di un sistema. Si capisce come teorie pseudo-scientifiche e scienziati siano stati usati al servizio di progetti di egemonia politica, economica e commerciale.
Soprattutto si capisce come tutto ciò non è semplicemente avvenuto nel passato, ma avviene ancora oggi. Non c’è più il razzismo pacchiano del passato, ma qualcosa di più subdolo, di più strisciante…

"Se non lo hai mai vissuto non puoi sapere cosa prova un nero quando gli fanno il fanno il verso della scimmia. E' pura violenza. E' un problema culturale. Per questo dobbiamo parlare ai bambini, è da lì che dobbiamo ripartire. Chi è razzista è un debole. Dobbiamo insegnare ai bambini l'uguaglianza"…
da qui





6 commenti:

  1. Giusta osservazione Francesco, perchè a scuola si legge quasi sempre la stessa cosa?
    Un libro da consigliare a grandi e piccini, scritto con scioltezza e serietà, dove la cruda verità è presentata in maniera originale.
    Grazie di questo buon consiglio e con piacere mi sono unita al tuo blog , con la speranza di un tuo gentile ricambio!
    Grazie! Un abbraccio serale!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io sto facendo una grande pubblicità a scuola, intanto :)

      Elimina
  2. Nella recensione-intervista di Repubblica di qualche giorno fa, Thuram dice una cosa interessante: "non sapevo di essere nero [...] l'ho scoperto solo a [X] arrivato a Parigi" (scusa, non ricordo perfettamente la citazione).
    Mi pare davvero interessante, perché ci dà una perfetta dimostrazione di come anche le nostre categorie oggettivamente (" ") etniche (o etnicamente oggettive?) siano in realtà frutto di un contesto, relative.

    Di questo ricordo di avere avuto un impatto vivissimo prima in Cambogia e poi in Africa, dove il "diverso" ero a tutti gli effetti io.
    Credo sia un'esperienza estremamente formativa, dovremmo renderla obbligatoria a tutti i nostri ragazzi!

    Inoltre, azzardo, questo dovrebbe farci riflettere su quale bizzarro caso della storia sia stato che i "neri" ci abbiano guardato con tanto rispetto, financo devozione (ripenso alla "Relazione" di Kurtz in "Cuore di Tenebra")....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. forse i non bianchi sentono che siamo tutti uguali, molti bianchi credono di essere migliori, da lì nasce il problema...
      e poi sapere i nomi delle persone aiuterebbe a capire che le cose sono diverse da come ci hanno detto.

      Elimina
  3. Sono con te, andrebbe letto a scuola innanzitutto e non solo, ho conosciuto adulti che sono trasaliti al sentire che nelle Filippine ci sono le università, non riporto i loro commenti sull'Africa e le popolazioni afro. Perchè non esistono i "Testimoni di libri" che vengono a suonare alla porta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quella dei "Testimoni di libri" è un0idea bellissima :)

      Elimina