sabato 16 settembre 2017

i burini e i Burioni: i presidi e i vaccini – bortocal


so benissimo di non guadagnare consensi, ma piuttosto disapprovazioni, con questa serie di post su due diritti costituzionali: quello all’autodeterminazione delle cure e quello all’istruzione, entrambi calpestati dal governo Gentiloni con la legge sui vaccini obbligatori.
immagino anche lo scandalo e il disappunto specifico: ma come? un ex preside contro i vaccini a scuola?
inutile dire ancora una volta che non sono affatto contro i vaccini, ma che trovo folle che si pretenda di impedire l’accesso alla scuola materna ad un bambino non vaccinato e già iscritto, senza condurre prima, per legge, un’azione adeguata di informazione dei suoi genitori, e in assenza di una evidente e conclamata situazione di pericolo.
che e` difficile immaginare che ci sia, considerando che la vaccinazione  non viene chiesta alle operatrici della scuola e alle insegnanti.
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non credo neppure di spostare una sola opinione della cosiddetta opinione pubblica…, salvo che per i giudizi negativi sulla mia persona che cresceranno ancora un po’.
pazienza, non rinuncerò per questo a dire quello che mi sembra giusto.
anzi, intendo aprire su questo blog una pagina parallela a quella che tenevo di un anno fa sulla legge deforma costituzione di Renzi.
infatti la violazione attuale dei diritti costituzionali dei cittadini mi pare ben più grave di quella di allora.
quella era principalmente riferita ai poteri politici e dunque suscitava l’attenzione frenetica dei media, mentre questa entra nella vita di decine di migliaia di persone, come storia di ordinaria vessazione statale, e dunque interessa molto di meno.
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però mi sono confortato un poco oggi leggendo che nella Regione Lombardia sono state nuovamente confermate le norme di normale buonsenso che graduano almeno un poco l’applicazione delle forsennate disposizioni Lorenzin-Fedeli, e che erano state sospese dopo le proteste della ministra.
notizia che peraltro ho trovato soltanto nella stampa locale.
e leggo che finalmente anche le associazioni dei presidi hanno fatto sentire una voce critica e di disagio della categoria:
anzi, adesso ho capito di essere così contrario alle modalità previste da questa legge, proprio perche sono un preside in pensione.
questa legge rozza poteva essere partorita soltanto da due ministre come la Lorenzin e la Fedeli, quest’ultima, palesemente, del tutto lontana da ogni sensibilità didattica  e da ogni autentica consapevolezza di che cos’è la scuola.
proveniente da quel mondo del sindacalismo scolastico che è uno dei non troppo nascosti protagonisti del dissesto in atto della scuola italiana.
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dice la Disal, una delle associazioni dei dirigenti scolastici:
«Non devono metterci nelle condizioni di dover fare i carabinieri.
soprattutto di questi tempi, aggiungo io.
Stiamo applicando la legge sui vaccini ma ci sentiamo presi tra l’incudine del principio etico dell’accoglienza e del diritto allo studio e il martello della tutela della salute.
La legge ci concede 10 giorni prima di trasmettere la lista degli inadempienti alle Asl e noi stiamo utilizzando questo tempo per spiegare alle famiglie come adeguarsi, anche perché in molti casi non sono ideologicamente contrarie ai vaccini, ma magari non hanno capito cosa fare o semplicemente sono tornate ora dalle vacanze. 
Niente pugno duro ma dialogo con le famiglie.
e` stata chiesta anche qualche deroga nelle scadenze, subito rifiutata.
ma e` inutile rivolgersi alle due forsennate virago del vaccinismo forzato.
certo, voi mi capite che se la Regione Lombardia leghista è più sensata di un governo a guida sedicente democratica…
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l’ANP, Associazione Nazionale Presidi:
Ci stanno facendo fare un lavoro di accertamento delle documentazioni che non è il nostro ma di chi ha competenze sanitarie nelle Asl.
perfino qualche Direttore Regionale mostra quel buon senso che manca nelle disposizioni ministeriali.
Il direttore generale dell’Emilia Romagna ha stilato le linee guida per i presidi, invitandoli a un lavoro di persuasione con telefonate, mail e incontri, evitando «qualsiasi conflitto relazionale e clamore comunicativo con le famiglie».  
quel che ci si doveva aspettare dai Ministeri dell’Istruzione e della Sanita`, mi pare…
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ma il buongiorno si vede dal mattino:
«Denunce a presidi che non segnalano i non vaccinati» (Corriere della sera, 17 maggio 2017). la ministra Lorenzin all’opera.

inutile persino che il Garante della Privacy abbia vietato il flusso dei dati sullo stato vaccinale degli alunni dalle asl alle scuole: le scuole potranno inviare all’asl gli elenchi degli iscritti ma l’asl non potrà inviare alle scuole la situazione vaccini dei bambini.
e allora?
Per chi viola la legge sulla privacy sono previste pesanti sanzioni penali oltre che amministrative.
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da aggiungere che, come ogni provvedimento autoritario e fascistoide, il provvedimento sta distruggendo il clima delle scuole e determinerà contrapposizioni e discriminazioni.
ci vuol poco a rappresentare un bambino non vaccinato come un potenziale untore.
Nelle chat dei genitori in questi giorni se ne sentono di ogni colore: rappresentanti di classe dotati di liste di bimbi “irregolari” sui vaccini, maestre che interrogano i ragazzini sul loro stato vaccinale davanti a tutti, bidelli che sulla porta indicano chi è vaccinato e chi no.
Una situazione esplosiva.
e non e` difficile capire che le liste dei bambini non vaccinati diventano automaticamente una schedatura ideologica dei loro genitori e una individuazione dei dissenzienti…
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del resto la circolare operativa per le scuole congiunta delle due ministre e` soltanto dell’1 settembre e immagino chi sta ancora facendo il mio lavoro e in questa fase dell’anno scolastico, alle prese con la buona scuola in sfacelo dei provvedimenti renziani.
con l’occasione faccio ammenda: avevo scritto di non ritenere possibile che un ministro dell’istruzione facesse proprie le indicazioni su come respingere dalla scuola bambini regolarmente iscritti senza nessuna motivazione autentica di pericolo.
e invece eccola la sua firma, sotto queste disposizioni dal tono esclusivamente burocratico e poliziesco: un esempio di prosa deteriore degno della Corea del Nord, non dell’Italia, e destinato a creare non poco disagio negli operatori scolastici piu` sensibili:
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due perle, scelte quasi a caso, qui dentro:
La scuola trasmetterà all’ASL la documentazione presentata dai genitori, nel rispetto della legge sulla privacy (che vieta di farlo, pare…).
Il diniego di accesso va comunicato ai genitori con comunicazione scritta adeguatamente motivata: bel modo di scaricare la patata bollente sui dirigenti scolastici.
e, se un dirigente scolastico non dovesse giudicarla, in coscienza, adeguatamente motivata quell’esclusione, ad esempio, in assenza di minori a rischio di infezione nella classe o nella scuola?
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ma il web ribolle di tanti piccoli imitatori di Burioni, che mi permetto di chiamare tanti piccoli Burini, che esprimono il loro appoggio superficiale e grossolano a misure che lo sono altrettanto e non stanno ne` in cielo ne` in terra, ma soltanto in Italia.

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