mercoledì 15 settembre 2021

Sono sempre gli altri a morire - Jean Francois Vilar

Il romanzo è ambientato a Parigi, tra i Passages de Paris e il Baeubourg, quei passages che avevano colpito Walter Benjamin (QUI l’inizio di un documentario, con sottotitoli in spagnolo, QUI il doc completo, in inglese, di Judith Wechsler).

C’è un protagonista, sullo sfondo, Marcel Duchamp (qui e qui, per chi vuole ripassare, qui un'intervista), le sue opere, la sua creatività, i suoi personaggi, quelli veri sono Victor Blainville, fotografo investigatore di omicidi che lo vedono coinvolto in qualche modo, il poliziotto “democratico” e Rose.

Un bel libro per le persone normali, un libro imperdibile per gli amanti di Marcel Duchamp.

Buona lettura.

 


Il fotografo Victor Blainville, protagonista parigino dei romanzi di Vilar, non è un investigatore comune: detesta le inchieste, i poliziotti e le cattive sceneggiature. Quando gli danno un appuntamento in uno dei passages di Parigi e vi rinviene il corpo di una donna in una posa molto studiata, non si accontenta di fotografarlo. La scena macabra che gli si apre davanti è la fedele ricostruzione dell’ultima opera di Marcel Duchamp, Etant données... C’è di che lambiccarsi il cervello: perché Blainville è stato coinvolto in un crimine commesso sicuramente da un esteta? Così, quando un’avvenente libraia gli dà appuntamento in un altro passage, Victor si mette allerta. Naturalmente il nome di lei è Rose, lo pseudonimo usato da Duchamp... Troppe coincidenze!
Un noir raffinato e autoironico, che mescola provocazione dada e vita.

da qui

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