domenica 5 aprile 2020

Il vero virus che si aggira tra noi – Umberto Curi



Non sono necessarie (anche se potrebbero essere utili per confermare la tesi) particolari competenze nel campo della demografia per mettere a fuoco un aspetto decisivo, quanto finora ignorato o sottovalutato, dell’attuale emergenza sanitaria. Per dirla in breve e in modo provocatorio: è in corso il più ampio, pervasivo, articolato processo di ristrutturazione della popolazione del pianeta mai verificatosi nella storia dell’umanità. Tutte le principali relazioni in precedenza esistenti, e i rapporti gerarchici ad esse connessi, sono in procinto di essere completamente rovesciati.

Dove colpisce il virus
Il virus uccide in massa gli anziani ultrasettantenni, risparmiando quasi totalmente bambini, adolescenti e giovani. Colpisce in stragrande maggioranza gli uomini, senza coinvolgere, se non marginalmente, le donne. Attacca i residenti nelle regioni settentrionali del pianeta (e, all’interno dei singoli paesi, nelle zone più a nord) lambendo semplicemente il sud. Dilaga nell’Occidente euroamericano, mentre non sembra attecchire in Africa e nel vicino oriente. Si diffonde fra i cittadini autoctoni, senza toccare stranieri ed extracomunitari. Favorisce nettamente i negozi di vicinato, con una rimonta che sfiora il 50%, rispetto alle catene della grande distribuzione.
Non si tratta di una dinamica “naturale”, così come erroneamente è stata fin qui giudicata da qualche commentatore meno distratto di altri. Ciò che sta avvenendo, infatti, ha la forma di un una profonda modificazione nella morfologia del potere su scala planetaria. I soggetti fin qui subalterni – giovani, donne, africani, meridionali, immigrati, commercianti al minuto – stanno emergendo come figure virtualmente egemoni, non importa se come conseguenza di una micidiale pandemia, anziché come risultato di processi socio-politici consapevolmente orientati e finalizzati. Quando la tempesta virale si sarà acquietata, volenti o nolenti questi soggetti si troveranno a gestire la durissima fase postemergenziale, mentre i resti delle categorie sulle quali si è abbattuta la furia devastatrice della malattia dovranno prendere atto del compimento di un processo che ha letteralmente ribaltato ordini, gerarchie, assetti di potere.

Ora non servono nostalgie
Dopo aver tante volte invocato la necessità di un ricambio generazionale, dopo aver ipocritamente auspicato reali pari opportunità per le donne, dopo essersi illusi di poter proteggere il proprio orticello europeo dal rischio di invasioni provenienti da paesi in via di sviluppo, dovremo prendere atto che – inattesa, non voluta e anzi spesso deprecata – la rivoluzione è avvenuta. Di questa consapevolezza andrebbe riempita l’altrimenti vacua espressione: “niente sarà più come prima”. Questo, più ancora di quello che si aggira nei reparti ospedalieri, o comunque da quello alimentato, è il vero virus in giro per il mondo. Farsene una ragione, senza nostalgie di ordini irrimediabilmente tramontati, è il primo passo verso una pur limitata guarigione.


Nessun commento:

Posta un commento