martedì 6 agosto 2019

3 lettere di Peppe Sini



E il crimine piu' abominevole... – Peppe Sini


AL TERZO GIORNO DI DIGIUNO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA BOMBA DI HIROSHIMA, UN APPELLO ALL'INSURREZIONE NONVIOLENTA PER FAR CESSARE LA STRAGE DEGLI INNOCENTI NEL MEDITERRANEO
Ieri il Senato ha approvato in via definita e quindi convertito in legge il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", che porta ad abissale compimento la trista ripresa e l'ignobile sviluppo delle infami leggi razziste del regime fascista.
Non era mai accaduto nella storia dell'Italia repubblicana che un governo commettesse ed imponesse un insieme di crimini flagranti come l'omissione di soccorso, il sabotaggio e la persecuzione dei soccorritori che salvano vite umane nel Mediterraneo, la brutale imposizione di antigiuridiche e disumane misure di apartheid, una costante delirante pestifera istigazione all'odio razzista.
E il crimine piu' abominevole e' quello che si realizza con il "decreto sicurezza della razza bis": la strage degli innocenti nel Mediterraneo. La morte dei naufraghi nel Mediterraneo. La morte nel Mediterraneo dei superstiti dei lager libici. La morte nel Mediterraneo delle vittime innocenti in fuga da guerre e fame.
Perche' la verita' e' che quel decreto scellerato, sabotando e perseguitando i soccorritori, ha come fine reale e come esito concreto la morte in mare di chi poteva essere soccorso e salvato, ed invece per volonta' del governo italiano e' abbandonato alla morte per annegamento.
E' la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
*
Questo decreto mortifero e' evidentemente illegale, poiche' la legge ha come compito primo salvare le vite e garantire la civile convivenza.
Questo decreto mortifero e' evidentemente immorale, poiche' il fondamento di ogni morale e' nel riconoscimento del valore dell'esistenza umana e quindi nel rispetto del diritto alla vita di ogni persona.
Questo decreto mortifero e' evidentemente incostituzionale, poiche' la Costituzione italiana riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, ed il primo e fondamentale di tutti i diritti e' il diritto alla vita.
*
Puo' il Presidente della Repubblica permettere che diventi legge la strage degli innocenti? Io credo di no.
Puo' l'Unione Europea, di cui l'Italia fa parte, permettere che uno stato dell'Unione legiferi e realizzi un crimine cosi' orribile? Io credo di no.
Puo' l'Organizzazione delle Nazioni Unite, di cui l'Italia fa parte, permettere che uno stato membro commetta un crimine cosi' mostruoso? Io credo di no.
Possono le competenti magistrature italiane ed internazionali permettere questa strage degli innocenti? Io credo di no.
Ed esorto quindi ancora una volta tutte queste istituzioni ad intervenire per salvare le vite umane in pericolo, per ripristinare la legalita' nel nostro paese, per contrastare i crimini contro l'umanita' e l'attentato contro la Costituzione di cui il governo in carica si e' reso colpevole.
*
Ma non posso limitarmi a chiedere alle istituzioni di fare il loro dovere per contrastare la violenza razzista.
Ho il dovere di agire anch'io, e come me ogni persona senziente e pensante, sollecita del bene comune.
E' questo il significato del mio digiuno nonviolento: testimoniare la consapevolezza che chi non si oppone a questo orrore ne e' complice, ed io complice della strage degli innocenti nel Mediterraneo non voglio essere.
E quindi credo che occorra altresi' invitare tutti i cittadini italiani a un'insurrezione nonviolenta per far cessare la strage degli innocenti.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per salvare le vite dei naufraghi tutti.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per garantire ad ogni essere umano in fuga da guerre e fame e violenze il diritto d'asilo nel nostro paese e nel nostro continente, il diritto a giungere sano e salvo in un luogo in cui vivere una vita degna e sicura.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per ripristinare la vigenza della Costituzione repubblicana.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per la legalita' che salva le vite, contro il razzismo assassino, contro il fascismo che torna.
*
Nel giorno in cui si fa memoria delle vittime di Hiroshima, nel giorno in cui si riflette sul concreto pericolo di distruzione della civilta' umana che le armi atomiche costituiscono, nel giorno in cui si fa appello ad ogni essere umano e ad ogni umano istituto affinche' vi sia un impegno corale per il disarmo, la pace, la giustizia sociale, il rispetto di ogni essere umano e la difesa dell'intero mondo vivente, ebbene, in questo giorno siano denunciate una volta ancora tutte le violenze e siano enunciati una volta ancora i doveri di solidarieta' che ogni essere umano uniscono ad ogni altro.
Solo la nonviolenza puo' contrastare concretamente ed adeguatamente la violenza e salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Pace, disarmo, giustizia, condivisione del bene e dei beni, mutuo soccorso fra tutti i membri della famiglia umana.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini
al terzo giorno di digiuno contro il criminale "decreto sicurezza della razza bis"
Viterbo, 6 agosto 2019, anniversario della bomba di Hiroshima
Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario 


Alla vostra gentile attenzione – Peppe Sini

DAL SECONDO GIORNO DI DIGIUNO UNA LETTERA A UN VECCHIO AMICO GIA' USCIERE A PALAZZO MADAMA 

Caro P., 
se qualcuno cinquant'anni fa, o venticinque anni fa, o dieci anni fa, o cinque anni fa, o due anni fa, mi avesse detto che il governo di una repubblica democratica ed antifascista avrebbe imposto l'omissione di soccorso dei naufraghi; avrebbe decretato il sabotaggio e la persecuzione di chi salva le vite; avrebbe decretato nuove abominevoli antileggi razziste e filoschiaviste, segregazioniste e filomafiose; avrebbe realizzato una mostruosa antipolitica di disprezzo, odio e brutalita' razzista; ebbene, cinquant'anni fa, o venticinque, o dieci, o cinque, o due, io non lo avrei creduto. 
Ma da un anno a questa parte questa e' la tragica realta'. 

E mi chiedi perche' digiuno contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"? 
Altre sono le domande da porsi. 
Perche' le competenti magistrature non intervengono per arrestare i ministri fedifraghi, razzisti e golpisti che stanno commettendo palesi crimini contro l'umanita' e un palese attentato contro la Costituzione della Repubblica italiana? 
Perche' le istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte non intervengono per far cessare la commissione di flagranti crimini contro l'umanita' da parte del governo italiano? 
Perche' il popolo italiano non insorge per far cessare questo orrore, questo diluvio di violenza razzista, queste sadiche persecuzioni, questa strage degli innocenti? 

A Thoreau che era stato incarcerato per la sua obiezione di coscienza ai crimini del governo, un amico che lo vide attraverso le sbarre del carcere chiese: "Henry, che ci fai li'?". E Thoreau: "Che ci fai tu li' fuori, piuttosto". 
Viene il momento in cui bisogna opporsi alla violenza di un governo che infierisce su vittime innocenti fino a provocarne la morte. 
Viene il momento in cui occorre insorgere contro la disumanita'. 
Viene il momento in cui ogni persona deve agire per salvare le vite umane innocenti in pericolo. 

In questi giorni il Senato dovra' pronunciarsi sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis". 
Potra' respingerlo, e salvare cosi' delle vite umane innocenti. 
O invece approvarlo, e farsi complice della strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo. 
Qualunque persona che riflettesse con animo non pervertito saprebbe come votare. 
Un disumano crimine non puo' essere convertito in legge. 
Dinanzi a una simile mole di male ogni persona di senno e coscienza sa quale sia il dovere suo proprio, il dovere di ogni essere umano. 
Salvare le vite e' il primo dovere. 
Per piccola cosa che sia, questo digiuno questa persuasione intende testimoniare: che salvare le vite e' il primo dovere, che alla violenza tu devi opporti. 
Scusa la frettolosita' di queste righe, un abbraccio dal tuo vecchio amico 
Peppe 
al secondo giorno di digiuno contro il criminale "decreto sicurezza della razza bis" 

Viterbo, 5 agosto 2019 

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com 
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito 
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Una lettera – Peppe Sini

BREVE LA LETTERA DI UN DIGIUNATORE ALLA PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA 

"Nella gabbia fu messa poi una giovane pantera" 
(Franz Kafka, Un digiunatore) 

Gentilissima Presidente, 
da oggi anch'io, seguendo l'esempio di alcune persone amiche che digiunano gia' da oltre una settimana, inizio un digiuno nonviolento per testimoniare la mia opposizione al cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", decreto che ha come effetto reale - mostruoso effetto - di provocare la morte di naufraghi innocenti: quei naufraghi nel Mediterraneo che i soccorritori volontari avrebbero potuto salvare, ma che il governo italiano, con questo decreto sabotando e perseguitando i soccorritori, ottiene il risultato di lasciare senza soccorso, ed in assenza di soccorso quelle vittime innocenti moriranno. Moriranno. Quelle vittime innocenti moriranno. 
E' la strage degli innocenti nel Mediterraneo, a poche bracciate dal nostro paese. 
E' la strage dei naufraghi che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare. 
E' la strage dei superstiti dei lager libici che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare. 
E' la strage degli innocenti in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', innocenti che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare. 
Salvare le vite e' il primo dovere. 

Perche' scrivo questo a lei, gentilissima Presidente? 
Perche' credo che i miei sentimenti possano essere anche i suoi. E quindi mi permetta di argomentare. 
Di questa strage degli innocenti anch'io mi sento responsabile: e il digiuno nonviolento e' appunto un atto di assunzione di responsabilita'; non una forma di ricatto morale verso altri, ma un'assunzione personale di responsabilita': essere umano sono, e cittadino italiano, e di cio' che fa il mio paese io mi sento responsabile, come mi sento responsabile di cio' che accade nel mondo: della violenza che costringe le persone ad abbandonare ogni bene per sfuggire alla morte, degli orrori dei lager libici, della strage nel Mediterraneo, della ferocia mafiosa e schiavista; il mio potere e' minimo, ma questo minimo potere devo esercitarlo per cercare di contrastare l'orrore, per cercare di difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: e' il dovere di ogni essere umano che voglia dare un significato alla propria esistenza. 
La regola morale condivisa da tutte le grandi tradizioni di pensiero recita infatti: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te. 
Salvare le vite e' il primo dovere. 

Gentilissima Presidente, 
lunedi', cioe' domani, il Senato che lei presiede iniziera' l'esame in aula del cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis". 
Vorrei poter confidare che tante senatrici e tanti senatori condividano il punto di vista che e' anche il mio: ovvero che salvare le vite umane e' il primo dovere; e che pertanto un decreto che ostacola l'adempimento di tale dovere e' intrinsecamente illegittimo, ed un'assemblea legislativa non puo' che rigettarlo. 
E vorrei aggiungere che se sedessi nel consesso che lei presiede mi adopererei a porre una questione pregiudiziale di costituzionalita' del decreto. Sono infatti persuaso che quel decreto confligga con alcuni fondamentali principi della Costituzione della Repubblica Italiana. 
Ma io non siedo nel vostro consesso e pertanto questa decisione di porre una questione pregiudiziale di costituzionalita' riguarda non me, ma lei e tutte le sue colleghe e tutti i suoi colleghi. 
Ma al di la' di questo singolo aspetto giuridico (e ve ne sono altri che in questa breve lettera rinuncio finanche ad accennare) si pone una questione morale di dimensioni immani: come potrebbe un legislatore votare un provvedimento di cui abbia certezza, o anche solo il sospetto, che provochera' la morte di esseri umani innocenti? 
Mi sembra che questo sia il punto decisivo. Lo ripeto, quindi: come potrebbe un legislatore votare un provvedimento di cui abbia certezza, o anche solo il sospetto, che provochera' la morte di esseri umani innocenti? 
Cosicche' sarei infinitamente grato se lei e le sue colleghe ed i suoi colleghi voleste respingere quel decreto di cui con ragionevole certezza si puo' dire che: confligge con articoli fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana; confligge con elementi cardinali del diritto internazionale; ha come esito possibile (e si potrebbe anche dire: probabile; ed a mio modesto parere: certo) la morte di esseri umani innocenti. 
La morte di esseri umani innocenti. 

Gentilissima Presidente, 
mi perdoni se mi sono permesso di attrarre la sua attenzione su questo argomento, e se per farlo mi sono avvalso dell'espediente di segnalarle il mio attuale digiuno del quale a lei ovviamente puo' non calere affatto, ma poiche' lei e le sue colleghe ed i suoi colleghi gia' domani potreste decidere in merito alla conversione in legge di quello sciaguratissimo decreto, ebbene, mi e' sembrato mio dovere di cittadino e di essere umano invitarla, ed attraverso lei invitare tutte le altre persone dell'assise che lei presiede, ad un supplemento di riflessione, mettendovi a parte dei miei pensieri, affinche' abbiate riguardo alla vostra umanita'. 
Respingete quel decreto uccisore. 
Salvare le vite e' il primo dovere. 
Augurandole ogni bene, 

Peppe Sini, un digiunatore 

Viterbo, 4 agosto 2019 

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com 
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito 
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