mercoledì 14 agosto 2019

Abbandonati nel deserto - Riccardo Bottazzo



Un gruppo di migranti ivoriani che vive da tempo a Sousse, cittadina tunisina a nord di Sfax, la mattina di domenica 4 agosto è stato deportato dalle autorità tunisine e abbandonato nei pressi del confine con la Libia. I migranti erano privi di permessi. Il Forum tunisino per i diritti economici e sociali ha diffuso un video drammatico (il link è qui grazie a MeltingPot Europa e al Forum tunisino) in cui si può vedere e ascoltare in francese quanto avvenuto dalle voci degli stessi migranti. Si tratta di uomini, donne e bambini molto piccoli, per un totale di 36 persone, secondo fonti OIM. Quattro attivisti antirazzisti italiani della carovana che ha partecipato agli incontri per realizzare un progetto a Zarzis, tra i quali c’è Riccardo Bottazzo che ci ha comunicato la notizia, hanno cercato di raggiungere la zona di frontiera per verificare le condizioni dei migranti ma sono stati fermati e nessuno ha voluto fornire loro informazioni. Un’ennesima dimostrazione, questa volta in Tunisia, di come sulle coste del Nordafrica abbondino i “porti sicuri”

Mi trovo a Zarzis, Tunisia del sud, per seguire un gruppo di circa 30 attivisti italiani chiamati dalle associazioni di pescatori locali (quelle che salvano i migranti naufraghi e, in molti casi, recuperano i loro cadaveri spiaggiati). Vedi link dell’iniziativa: https://europezarzisafrique.org
Su informazioni delle associazioni per i diritti umani tunisine, quattro di loro
Yasmine Accardo di LasciateCIEntrare
Tommaso Gandini di Melting Pot
Elisabetta Aloisi di Progetto 20k
Michele Gobbo di Bergamo Migrante Antirazzista (attualmente l’unico col telefono ancora acceso)
sono partiti in auto verso la frontiera con la Libia per verificare una grave violazione dei diritti umani. Secondo fonti OIM, un gruppo di 36 migranti ivoriani (21 uomini, 11 donne di cui una una incinta e quattro bambini molto piccoli) sono stati portati con la forza dalla città di Sousse, Tunisia, al confine con la Libia e là abbandonati senza cibo ed acqua. L’area in cui sono stati abbandonati è una zona ad alto rischio militare.
Le associazioni per i diritti umani tunisine hanno diramato un video che riprende l’abbandono dei migranti nel deserto di frontiera, e un comunicato di condanna.

I quattro attivisti in loco, assieme agli altri italiani della carovana fermatisi a Zarzis, stanno monitorando la situazione e denunciano questa deportazione che conferma ulteriormente che la Tunisia non può essere considerata un Paese sicuro per i migranti.
I quattro italiani sono riusciti superare i primi due posti di blocco, ma al terzo sono stati fermati dai militari di frontiera che li hanno scortati sino al check Point, rifiutandosi però di dare loro qualsiasi informazione sui migranti abbandonati.

da qui

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