G7: COMMEDIA COL MORTO. Volevo titolare il post “La realtà non è come ci appare” bel titolo di un libro tra quelli iniziali di Carlo Rovelli, vale in fisica come in politica, anzi forse in politica vale anche di più. Ma il fatto ci sia un morto reclama la nostra attenzione. Vi consiglio di arrivare fino in fondo, anche il post non è così come vi apparirà all'inizio.
E così siamo passati in una settimana dalla Terza guerra mondiale EU vs
Russia, alla Meloni che rassicura Mosca sulla questione degli asset finanziari
dicendo rincuorante: “non si tratta di una confisca ma di profitti che
maturano”. Spieghiamo.
All’indomani dell’inizio del conflitto ucraino, l’Occidente ha congelato
tutti i depositi russi presso le proprie banche, circa 300 mld US$. Biden annuncia
più volte che saranno sequestrati e dati a Kiev per ripagare i costi della
guerra. Fisicamente stanno per lo più in banche europee, in Belgio per lo più.
Mosca spiega che ne ha altrettanti di imprese europee a casa propria e farà pan
per focaccia. Gli europei, quindi, dicono a Biden di darsi una regolata. Biden
abbozza ma poi torna alla carica dicendo di usare almeno gli interessi che i
depositi hanno creato, già perché hanno lavorato i depositi russi come fossero
di un normale correntista, li hanno investiti e quindi hanno generato profitti
finanziari, interessi. Questo Biden aveva annunciato voleva si decidesse al G7
sequestrare almeno gli interessi. I cinesi hanno fatto sapere che a quel punto
Europa sarebbe stato ritenuto un soggetto finanziariamente pirata ed avrebbero
riconsiderato le loro posizioni. Così ieri i G7 hanno deciso che fare dicendo
che era una mossa unitaria storica. Già, fare cosa?
Hanno deciso che daranno a babbo morto (negli anni) fino a 50 mld di
prestito a Kiev, cacciando i soldi ognuno di tasca propria. È un prestito,
quindi formalmente non è una passività, ci si aspetta tornino. Siccome
ovviamente non torneranno mai, si prendono a garanzia gli interessi maturati
dai depositi congelati, qualcosa come 3-5 mld anno, se Kiev non pagherà (ovvio
che non pagherà) pescheranno da lì. Ma poiché questo avverrebbe tra qualche
anno, se non un decennio, a quel punto la faccenda del blocco sarà stata
risolta, Mosca riavrà i suoi soldi e probabilmente anche gli interessi
maturati, quindi niente garanzia. Per questo i più avveduti hanno commentato:
“si è raggiunta una intesa politica, adesso ci sarà quella tecnica”. Ma non c’è
alcuna intesa tecnica possibile, o i G7 si svenano e danno i 50 mld a Kiev di
tasca e rischio proprio o tutto diventa flatus voci. Per cui Giorgia ha potuto
rassicurare Mosca “tranquilli ragazzi, nessun sequestro e che qui si fa un po’
di teatro, comprenderete no?”. Solo l’uomo in mimetica ha fatto finta di
crederci in favore di telecamere ucraine “non ci abbandonano, continuiamo fino
alla morte, vinceremo!”.
Al G7 che doveva deliberare la guerra a Mosca, non si è parlato neanche di
cartucce, non una singola parola su armi, NATO, eserciti, missili, bombe ed
esplosioni punitive, niente. Una miccetta? un mortaretto? Tris-e-trac magari?
Niente.
Si è parlato di questa buffonata degli interessi bancari e si è promesso un
Piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Da qualche giorno, anche nella visita
dell’uomo in mimetica in Germania, si parla solo di ricostruzione, del dopo,
non si parla più di guerra. Ma come?
Come ha notato Politico.eu, (sito
americano ritenuto semplicemente il miglior commentatore politico mondiale)
ieri c’erano sei anatre zoppe e Miss Meloni. “Anatra zoppa” è una espressione
del lessico politico americano, quando un presidente è in carica ma non ha
poteri perché non controlla il potere legislativo. Macron va ad elezioni e
dovrebbe perderle. Scholz ci andrà e le perderà senz’altro. Sunak ci va ai
primi di luglio e sta 20 punti sotto i laburisti. Trudeau ci andrà a fine anno
e perderà di certo contro l’avversario conservatore, cosa nota da tempo.
Kishida pare stia messo altrettanto male. Von der Lyen e Michels si aggiravano
come personaggi in cerca di autore visto che hanno di colpo perso tutti gli
sponsor. Biden è un ricordo che cammina, anzi non cammina poi tanto visto che
sembra uscito dal frigorifero dove lo tengono per conservarlo almeno fino a
novembre quando arriva Capitan Fracassa.
L’unica legittima lì era la regina di Garbatella, negli ultimi giorni molto
charmant (secondo me ha un nuovo fidanzato), che ha avuto gioco facile a
schivare anche la questione dell’aborto stante il surrealismo del fatto che i
G7 parlino al mondo di aborto che ad occhio non pare la questione centrale
dell’ordine mondiale.
Ma aspettate perché in questa commedia scritta male c’è anche un fatto
clamoroso di cui però nessuno ha dato notizia, c’è un morto.
Alla kermesse pugliese era invitato Muhammad bin Salman, Arabia Saudita. MBS
all’ultimo minuto si è ricordato che doveva fare il pellegrinaggio a Medina e
quindi chiedeva scusa ma non poteva partecipare, che disdetta! Poiché l’8
giugno è scaduto l’accordo promosso cinquanta anni fa da Kissinger (Nixon)
ovvero 1974-2024 sul fatto che il petrolio si pagava in dollari, dando così al
dollaro lo statuto di riserva mondiale di valore e quindi di scambio, i sauditi
hanno deciso di non rinnovarlo. Sorpresa!
Da oggi i sauditi e tutto l’OPEC ed OPEC+ con loro, venderanno gas e petrolio e
prenderanno in controvalore qualsiasi valuta e quindi il morto è
niente-po'-po’-di-meno-che: il dollaro! Accipicchia che colpo di scena, qui
però fuoriscena poiché il pubblico deve guardare la commedia per coerenza
narrativa dopo mesi di imbambolamento in cui qualcuno aveva pure creduto che
gli stava per piovere un Kinzal atomico nel giardino di casa. Per questo MBS non
è venuto, pareva brutto dover stringere la mano a Biden mentre con l’altra lo
aveva strangolato.
Nasdaq punto com, la testata on line del primo mercato borsistico
elettronico del pianeta commenta: "Mentre le implicazioni complete di
questo cambiamento devono ancora essere viste, gli investitori dovrebbero
almeno essere consapevoli che a livello macro, l'ordine finanziario globale sta
entrando in una nuova era. Il predominio del dollaro USA non è più
garantito". Detto da Nasdaq c'è da fare sonni tranquilli no?
E così in una calda notte di inizio estate mediterranea è crollata
l’impalcatura principale del dominio mondiale americano degli ultimi cinquanta
anni con sei leader occidentali accompagnati tristemente fuoriscena in attesa
che la regina degli elfi di Garbatella (si sa della sua passione per Tolkien)
incontri Sauron-Putin per trattare il finale di partita.
Gioite? Non ve lo consiglio, i prossimi anni saranno molto poco divertenti,
però saranno vivaci, questo sì. Stay tuned!
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