martedì 10 agosto 2021

Siete certi che il problema reale sia il Green Pass? – Lotta Continua

  

In que­sti mesi ab­bia­mo as­si­sti­to a con­ti­nue gi­ra­vol­te sulla te­ma­ti­ca delle vac­ci­na­zio­ni e sui prov­ve­di­men­ti anti-con­ta­gio. A de­stra la Lega ha ri­pe­tu­ta­men­te de­nun­cia­to la dit­ta­tu­ra delle mi­su­re di con­te­ni­men­to as­su­men­do le stes­se po­si­zio­ni dei pro­prie­ta­ri delle di­sco­te­che e dei set­to­ri pa­dro­na­li che anche nei mesi di mag­gio­ri con­ta­gi in­vo­ca­va­no la ria­per­tu­ra delle at­ti­vi­tà. La li­ber­tà di non vac­ci­nar­si viene oggi ca­val­ca­ta, così come hanno ri­ven­di­ca­to il di­rit­to dei da­to­ri di la­vo­ro di man­te­ne­re aper­ti i luo­ghi della pro­du­zio­ne anche nei mo­men­ti più dram­ma­ti­ci dei con­ta­gi, una sorta di somma li­ber­tà in­di­vi­dua­le e di im­pre­sa a pre­va­le­re sulla sa­lu­te pub­bli­ca. Nella prima fase pan­de­mi­ca, così come nella se­con­da, i pa­dro­ni hanno sem­pre so­ste­nu­to la ne­ces­si­tà di sal­va­guar­da­re pro­du­zio­ne, i loro pro­fit­ti, chie­den­do in­ter­ven­ti sta­ta­li a so­ste­gno delle im­pre­se, anche quel­le che non hanno su­bi­to cali di fat­tu­ra­to. E per mesi hanno in­vo­ca­to il ri­pri­sti­no dei li­cen­zia­men­ti col­let­ti­vi ot­te­nen­do il via li­be­ra dagli stes­si sin­da­ca­ti che pur sa­pe­va­no gli ef­fet­ti de­va­stan­ti che avreb­be avuto que­sta in­sa­na de­ci­sio­ne (sono già mi­glia­ia i li­cen­zia­men­ti ar­ri­va­ti nel solo mese di lu­glio). Nei mesi sin­de­mi­ci una parte del mondo in­du­stria­le e fi­nan­zia­rio ha ac­cu­mu­la­to enor­mi for­tu­ne, le spe­re­qua­zio­ni eco­no­mi­che e so­cia­li si sono acui­te, i vac­ci­ni con­ti­nua­no ad es­se­re di­spo­ni­bi­li, pur con il con­ta­goc­ce per mesi, nei paesi oc­ci­den­ta­li, ma non è così nel co­sid­det­to Terzo Mondo. L'ar­ri­vo del Go­ver­no Dra­ghi, for­te­men­te vo­lu­to dagli Usa, dalla Bce, dalle as­so­cia­zio­ni da­to­ria­li e dal sin­da­ca­to rap­pre­sen­ta­ti­vo, ha per­mes­so al­l'I­ta­lia di ot­te­ne­re i soldi del Re­co­ve­ry pre­sen­tan­do un piano di ri­lan­cio del paese ba­sa­to sulle in­fra­strut­tu­re e sulle gran­di opere, al con­tem­po sono ri­tor­na­ti i li­cen­zia­men­ti col­let­ti­vi e si va ri­scri­ven­do il co­di­ce degli ap­pal­ti se­con­do i de­si­de­ra­ta delle im­pre­se. L'ar­ri­vo di nuove va­rian­ti, il rad­dop­pio dei con­ta­gi e dei ri­co­ve­ri nel­l'ul­ti­ma set­ti­ma­na di lu­glio, ha ri­chia­ma­to l'at­ten­zio­ne sul fatto che i con­ta­gi non sono stati ar­re­sta­ti e stan­no ri­pren­den­do con nu­me­ri con­si­de­re­vo­li. Il Go­ver­no dal canto suo, per as­se­con­da­re Re­gio­ni e as­so­cia­zio­ni da­to­ria­li, ha mo­di­fi­ca­to le re­go­le in corso d'o­pe­ra e così il tasso dei con­ta­gi non è più il pa­ra­me­tro di ri­fe­ri­men­to e al suo posto su­ben­tra il nu­me­ro dei ri­co­ve­ri ospe­da­lie­ri. Metà della po­po­la­zio­ne ita­lia­na è stata vac­ci­na­ta con la dop­pia dose, tut­ta­via con mesi di ri­tar­do ri­spet­to alla ini­zia­le pre­vi­sio­ne e con vac­ci­ni te­sta­ti dalla Ue e dagli Usa, ai vac­ci­ni pro­dot­ti da altri paesi come Rus­sia, Cuba e Cina sono state chiu­se le porte senza mai giu­sti­fi­ca­re que­sta scel­ta con dati scien­ti­fi­ci inop­pu­gna­bi­li. At­tor­no ai vac­ci­ni si è sca­te­na­ta una guer­ra in­ter­na al ca­pi­ta­li­smo con le mul­ti­na­zio­na­li pro­dut­tri­ci che hanno ac­cu­mu­la­to enor­mi for­tu­ne anche in virtù della pro­prie­tà in­tel­let­tua­le de­te­nu­ta e mai resa pub­bli­ca, gra­tui­ta e ac­ces­si­bi­le a tutti\e. I loro pro­fit­ti sono stati resi pos­si­bi­li da fi­nan­zia­men­ti a fondo per­du­to pub­bli­ci se­con­do il prin­ci­pio ca­pi­ta­li­sta della so­cia­liz­za­zio­ne delle per­di­te e della pri­va­tiz­za­zio­ne dei pro­fit­ti. Non man­ca­no poi i casi di ope­ra­to­ri so­cio­sa­ni­ta­ri sot­to­po­sti a vac­ci­na­zio­ne ob­bli­ga­to­ria no­no­stan­te gli an­ti­cor­pi ele­va­ti e an­co­ra oggi sprov­vi­sti del Green pass in­di­spen­sa­bi­le a la­vo­ra­re. È im­pos­si­bi­le non sof­fer­mar­si su un pas­sag­gio della presa di po­si­zio­ne di Agam­ben e Cac­cia­ri lad­do­ve i due fi­lo­so­fi pre­sen­ta­no il green pass come la clas­si­ca fo­glia di fico "ipo­cri­ta", "per co­pri­re i di­sa­stri del si­ste­ma li­be­ra­le nel tu­te­la­re la sa­lu­te dei cit­ta­di­ni". Chi si sen­ti­reb­be di dar loro torto da­van­ti a oltre 130 mila morti? Non sa­re­mo certo noi a fare le bar­ri­ca­te sul Green pass, chi le fa spes­so vede la li­ber­tà solo dal punto di vista in­di­vi­dua­le, pa­ra­go­na il fo­glio verde a un pas­sa­por­to per la cir­co­la­zio­ne in­ter­na e in­vo­ca la re­si­sten­za al­l'au­to­ri­ta­ri­smo. I pro­ble­mi sono ben altri, dopo un anno e mezzo di con­ta­gi per avere una vi­si­ta in­tra­moe­nia, ergo a pa­ga­men­to in una strut­tu­ra pub­bli­ca, pos­so­no tra­scor­re­re mesi, i li­mi­ti del si­ste­ma sa­ni­ta­rio ita­lia­no sono evi­den­ti, le as­sun­zio­ni e gli in­ve­sti­men­ti an­nun­cia­ti sono stati ben poca cosa ri­spet­to alle reali ne­ces­si­tà. Noi da tempo di­chia­mo l'e­sat­to con­tra­rio di quan­to as­se­ri­to dalla Me­lo­ni o da Sal­vi­ni: serve più stato e più pub­bli­co nella istru­zio­ne e nella sa­ni­tà, mag­gio­ri in­ve­sti­men­ti, ma se guar­dia­mo ai nu­me­ri dei Go­ver­ni Conte e Dra­ghi non si in­tra­ve­de al­cu­na in­ver­sio­ne di ten­den­za ri­spet­to al pas­sa­to. Sem­pre nel­l'an­no e mezzo pan­de­mi­co al­cu­ni di­spo­si­ti­vi re­pres­si­vi sono stati af­fi­na­ti come di­mo­stra l'u­ti­liz­zo dei droni, la cam­pa­gna or­che­stra­ta per la de­la­zio­ne di massa con­tro chi non ri­spet­ta­va il di­stan­zia­men­to so­cia­le e le re­go­le anti-con­ta­gio, non si è in­ve­sti­to nella ri­cer­ca e nella sa­ni­tà pub­bli­ca, le as­sun­zio­ni sono in nu­me­ro del tutto in­suf­fi­cien­te ri­spet­to alle reali ne­ces­si­tà. I di­spo­si­ti­vi del ca­pi­ta­li­smo della sor­ve­glian­za, con la mo­ti­va­zio­ne di tu­te­la­re la sa­lu­te pub­bli­ca, hanno in­tro­dot­to norme e si­ste­mi di con­trol­lo an­co­ra più ri­gi­di del pas­sa­to, gli ope­rai ri­bel­la­ti­si ai li­cen­zia­men­ti hanno su­bi­to, come nel caso della lo­gi­sti­ca, re­pres­sio­ni, ag­gres­sio­ni, mi­glia­ia di de­nun­ce e ar­re­sti per as­so­cia­zio­ne sov­ver­si­va. Di que­sto una so­cie­tà senza sche­le­tri nel­l'ar­ma­dio do­vreb­be par­la­re li­be­ra­men­te senza na­scon­der­si die­tro al pri­ma­to della im­pre­sa, come negli ap­pal­ti, o alla ur­gen­za della ri­pre­sa. La so­cie­tà usci­ta dalla pan­de­mia vede la pro­gres­si­va con­tra­zio­ne delle li­ber­tà in­di­vi­dua­li e col­let­ti­ve e non per l'a­do­zio­ne del green pass. Per qual­cu­no la ma­sche­ri­na è il sim­bo­lo della op­pres­sio­ne, un mix di cul­tu­re anti-vax , an­ti­sta­ta­li­ste e so­stan­zial­men­te an­ti­o­pe­ra­ie che negli Usa ha de­ter­mi­na­to la for­tu­na del Tea party e di Trump, un mix di li­be­ri­smo eco­no­mi­co e mi­li­ta­riz­za­zio­ne della so­cie­tà oggi ri­pro­po­sto anche in Eu­ro­pa. Ma degli op­po­si­to­ri al green pass non dob­bia­mo fare un unico fa­scio, le ra­gio­ni di Cac­cia­ri e Agam­ben pos­so­no anche non es­se­re con­di­vi­se ma si­cu­ra­men­te vanno ben di­stin­te da quel­le di Sal­vi­ni e Me­lo­ni o peg­gio an­co­ra Forza Nuova e Casa Pound. Noi siamo con­sa­pe­vo­li che una svol­ta rea­zio­na­ria e re­gres­si­va sia alle porte, ma al con­tem­po siamo con­vin­ti che le cause di que­sta si­tua­zio­ne non siano le mi­su­re di con­te­ni­men­to del covid o le norme an­ti­pan­de­mi­che. A chi in­vo­ca la li­ber­tà di non vac­ci­nar­si rac­con­tan­do ma­ga­ri sto­riel­le degne del­l'Az­zec­ca­gar­bu­gli di Man­zo­nia­na me­mo­ria ri­cor­dia­mo la ve­lo­ci­tà re­pen­ti­na con la quale po­li­ti­ci no-vax e so­ste­ni­to­ri di Trump ab­bia­no mo­di­fi­ca­to in poche ore la loro opi­nio­ne fa­cen­do­si im­mor­ta­la­re dalle te­le­ca­me­re al mo­men­to del vac­ci­no salvo poi ab­brac­cia­re un mi­nu­to dopo po­si­zio­ni dia­me­tral­men­te op­po­ste. L'as­sen­za di me­mo­ria cri­ti­ca è il vero pro­ble­ma delle so­cie­tà ca­pi­ta­li­ste nel­l'e­po­ca dei so­cial. Non ab­bia­mo co­no­scen­ze scien­ti­fi­che suf­fi­cien­ti a du­bi­ta­re della ef­fi­ca­cia dei vac­ci­ni, siamo tut­ta­via con­vin­ti che le vac­ci­na­zio­ni an­dreb­be­ro au­men­ta­te senza per que­sto pen­sa­re a so­lu­zio­ni au­to­ri­ta­rie e im­po­si­ti­ve che pre­sen­te­ran­no i non vac­ci­na­ti come ne­mi­ci della sa­lu­te pub­bli­ca. E a chi in­vo­ca la Co­sti­tu­zio­ne a pro­prio pia­ci­men­to ri­cor­dia­mo che do­vreb­be men­zio­nar­la anche nelle parti can­cel­la­te ove si par­la­va di con­trol­lo e di­re­zio­ne a fini so­cia­li del­l'e­co­no­mia, per non par­la­re poi del pa­reg­gio di Bi­lan­cio im­po­sto nella Carta da schie­ra­men­ti bi­par­ti­san Se poi pen­sia­mo a Con­fin­du­stria non pos­sia­mo che de­nun­cia­re la ipo­cri­sia ti­pi­ca dei pa­dro­ni che la­scia­va­no i luo­ghi della pro­du­zio­ne aper­ti nei mesi del con­ta­gio e oggi per di­fen­de­re i pro­fit­ti vor­reb­be­ro li­cen­zia­re i non vac­ci­na­ti. La stes­sa ipo­cri­sia con la quale si parla oggi di Green Pass. Che fare al­lo­ra? In­tan­to po­ten­zia­re sa­lu­te e sa­ni­tà pub­bli­ca, li­be­ra cir­co­la­zio­ne dei vac­ci­ni, il no­stro in­vi­to è quel­lo di vac­ci­nar­si senza ca­de­re nella trap­po­la della co­stru­zio­ne del ne­mi­co di turno, il non vac­ci­na­to, de­nun­cia­mo i di­spo­si­ti­vi re­pres­si­vi at­tua­ti e la re­to­ri­ca della falsa mo­ra­le di go­ver­nan­ti e pa­dro­ni, quel­la stes­sa re­to­ri­ca che tace da­van­ti alla cre­sci­ta espo­nen­zia­le di in­for­tu­ni e morti sul la­vo­ro

Re­da­zio­ne pi­sa­na di Lotta Con­ti­nua 

Da: https://​delegati-​lavoratori-​ind​ipen​dent​i-​pisa.​blogspot.​com/

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