due anni
prima dell'inizio della conquista dell'America gli ebrei furono espulsi dalla
Spagna, dai re cattolici, e di espulsione in espulsione arrivarono in Nord
Africa, in Grecia, in Turchia.
si trattava degli ebrei sefarditi (da Sefarad, il nome
ebraico della Penisola Iberica, gli askenaziti sono invece gli ebrei di origine
centroeuropea, per dare un'idea).
portarono con se la loro lingua, il ladino, che è una
specie di spagnolo, che si parla ancora da qualche parte, ma non gode di buona
salute, un po' come lo yiddish.
ci sono ancora delle bellissime canzoni in quella lingua,
chi cerca trova (su youtube, per esempio).
dice la storia che i cattolici e i cristiani hanno perseguitato gli ebrei, sopratutto nell'Europa del Sud, i musulmani li hanno accolti, hanno convissuto in pace con gli ebrei sefarditi, con Hitler i tedeschi cristiani e cattolici hanno ammazzato 6 milioni di ebrei, sopratutto askenaziti, ma gli ebrei (meno male solo una parte di quelli diventati israeliani) non odiano cristiani e cattolici, ma odiano gli arabi e i musulmani.
questo è lo strabismo della storia (o peggio la cecità).
questo è lo strabismo della storia (o peggio la cecità).
il racconto di un abitante di Salonicco sopravvissuto ai
lager nazisti, il lingua ladina: (qui)
una
carta della diaspora dei sefarditi nel mondo: qui
una canzone di Yasmin Levy in judeo-español (ladino),
cantata a Salonicco (qui)
canzoni sefardì di Salonicco cantate da Sabina
Yannatou (qui)
…54 000 sefarditi di Salonicco furono spediti
nei campi di sterminio nazisti. Circa il 98% della popolazione
ebraica della città conobbe la morte durante la guerra. Solo in Polonia gli
ebrei hanno conosciuto un tasso di distruzione maggiore.
Per gestire "al meglio" questa operazione le
autorità naziste impiegarono sul posto due specialisti della
materia, Alois Brunner e Dieter Wisliceny, che arrivarono il 6
febbraio1943. Immediatamente fecero applicare le leggi di Norimberga in
tutto il loro rigore, imponendo l'uso della stella gialla e
restringendo drasticamente la libertà di circolazione degli ebrei. Questi
furono radunati alla fine di febbraio 1943 in tre ghetti,
Kalamaria, Singrou e Vardar/Agia Paraskevi, e poi trasferiti in un campo di
transito nel quartiere del barone Hirsch in prossimità della stazione, dove li
attendevano i treni della morte. Per facilitare l'operazione i nazisti si
appoggiarono su una polizia ebrea fondata per l'occasione e diretta da Vital
Hasson che si abbandonerà a numerosi atti di violenza contro il resto della
comunità.
Il primo convoglio partì il 15 marzo. Ogni treno
trasportava da 1 000 a 4 000 ebrei, attraversando tutta l'Europa
centrale principalmente verso Birkenau, un convoglio partì
per Treblinka ed è possibile che siano avvenute deportazioni
verso Sobibor, poiché vi si ritrovarono alcuni ebrei di Salonicco. La
popolazione ebrea di Salonicco era talmente numerosa che la deportazione si
protrasse per alcuni mesi fino al 7 agosto.
Sono state proposte molte ragioni per spiegare questa
ecatombe. Da una parte, l'attitudine del Judenrat ed in primo luogo
di chi fu alla sua testa durante il periodo precedente le deportazioni, il
rabbino capo di Salonicco Zevi Koretz, che è stato molto criticato. Gli si
è contestato d'aver applicato le direttive naziste con troppa docilità e d'aver
minimizzato i lamenti degli ebrei al riguardo del trasferimento in Polonia
mentre quelli di nazionalità austriaca e di lingua madre tedesca erano
presumibilmente più rassegnati. Sono pure corse voci che l'accusavano di avere
coscientemente collaborato con gli occupanti. Uno studio recente tende però a
sminuire il suo ruolo durante le deportazioni. Lui stesso fu portato il 2
agosto 1942 nel campo di Bergen-Belsen, insieme ad altri notabili, sotto
un controllo relativamente lasco e riuscì a fuggire con la famiglia. Nello
stesso convoglio si trovavano 367 ebrei protetti dalla la loro nazionalità
spagnola che conobbero un destino singolare: trasferiti da Bergen-Belsen fino
a Barcellona e poi in Marocco, alcuni raggiunsero
la Palestina del mandato britannico. Un altro fattore è dato dalla
solidarietà di cui diedero prova le famiglie, rifiutandosi di separarsi nelle
avversità e ciò non facilitò le iniziative individuali. Si è altresì rimarcato
che fu difficile agli ebrei nascondersi a causa della scarsa conoscenza del
greco imposto nel passaggio di Salonicco sotto sovranità greca nel 1913.
Esisteva anche un antisemitismo latente nella parte di popolazione greca così
come in quelli che avevano dovuto fuggire dall'Asia minore nei trasferimenti di
popolazione tra Grecia e Turchia. Questi che arrivarono in massa a Salonicco si
trovarono esclusi dal sistema economico e per certo guardavano con ostilità la
popolazione ebraica più ricca e che associavano al vecchio potere ottomano.
Nondimeno lo Yad Vashemha distinto 265 greci come Giusti tra le
nazioni, nella stessa proporzione che per la popolazione francese.
A Birkenau, circa 37 000 da Salonicco, furono uccisi
con il gas immediatamente e soprattutto le donne, i bambini e le persone
anziane. Circa un quarto dei 400 esperimenti commessi su ebrei furono eseguiti
su ebrei greci, in particolare di Salonicco. Tali esperimenti includevano
l'evirazione e l'impianto di tumori all'utero per le donne. La gran parte dei
gemelli morirono vittime di crimini atroci. Gli altri dovettero lavorare nei
campi. Negli anni 1943-44, rappresentavano una parte importante della mano
d'opera di Birkenau essendo circa 11 000. In ragione della loro scarsa conoscenza
dello Yiddish, furono mandati in massa per sgombrare i resti del ghetto di
Varsavia nell'agosto 1943, al fine di costruirvi un campo. Tra i 1 000
impiegati per tale scopo, una ventina circa riuscirono a fuggire attraverso le
fogne ed a congiungersi con la resistenza polacca, l'Armaya Ludova, che
organizzava l'insurrezione antitedesca.
Molti degli ebrei di Salonicco furono integrati
nei Sonderkommando. Il 7 ottobre 1944, insieme ad altri ebrei greci,
presero parte ad una rivolta pianificata in anticipo e presero d'assalto i
forni crematori, uccidendo una ventina di guardie. Una bomba fu lanciata nella
fornace del crematorio III distruggendo lo stabilimento. Prima di essere
massacrati dai nazisti, gli insorti intonarono un canto dei partigiani greci e l'inno
nazionale greco…
Nessun commento:
Posta un commento