di Bohumil
Hrabal si può leggere praticamente tutto in italiano (è un invito alla lettura
di questo scrittore operaio, anzi, più di un invito).
per
colpa di Hrabal (e Kafka) si corre il rischio di amare Praga (e se leggi “Praga
magica” di Ripellino, sei fregato).
la
prima volta che sono andato a Praga la prima tappa è stata la birreria
dove andava Hrabal ,”U Zlateho Tygra”, a bere una birra in sua memoria (anche
questo è un invito).
è
morto come Mario Monicelli e Carlo Lizzani.
Durante
un ricovero per una lieve malattia in un ospedale di Praga, morì il 3
febbraio del 1997, secondo la versione fornita dai sanitari cadendo da una
finestra al quinto piano, dopo essersi sporto troppo per nutrire
alcuni colombi; mentre secondo una versione ormai più comunemente
accettata, Hrabal avrebbe deciso di mettere fine in questo modo alla sua vita.
Nel
1989 aveva scritto:
«quante
volte avrei voluto buttarmi dal quinto piano, dalla mia casa, in cui tutte le
camere mi fanno male, ma l’angelo all’ultimo momento mi salva sempre, mi tira
indietro, come dal quinto piano voleva buttarsi il mio dottor Franz Kafka,
dalla Maison Oppelt »(Bohumil
Hrabal, Il flauto magico).
«L’ironia
praghese è un gioco apparentemente infantile, folle e stupido in senso
superiore, è la battaglia contro una felicitante teoria dello stato e contro
l’apparato burocratico. Naturalmente è anche coscienza della vanità di tale
lotta. È l’abolizione di una soggettività che è giunta fino in fondo, è la più
alta libertà possibile nel mondo senza dio». (Bohumil Hrabal)
un brindisi dunque,
RispondiEliminasi farà
ciao borguez :)
RispondiEliminaanche questi sono i piaceri della grande letteratura...