giovedì 27 marzo 2014

28 marzo 1914: cento anni dalla nascita di Bohumil Hrabal

di Bohumil Hrabal si può leggere praticamente tutto in italiano (è un invito alla lettura di questo scrittore operaio, anzi, più di un invito).
per colpa di Hrabal (e Kafka) si corre il rischio di amare Praga (e se leggi “Praga magica” di Ripellino, sei fregato).
la prima volta che sono andato a Praga la prima tappa è stata la birreria dove andava Hrabal ,”U Zlateho Tygra”, a bere una birra in sua memoria (anche questo è un invito).
è morto come Mario Monicelli e Carlo Lizzani.

Durante un ricovero per una lieve malattia in un ospedale di Praga, morì il 3 febbraio del 1997, secondo la versione fornita dai sanitari cadendo da una finestra al quinto piano, dopo essersi sporto troppo per nutrire alcuni colombi; mentre secondo una versione ormai più comunemente accettata, Hrabal avrebbe deciso di mettere fine in questo modo alla sua vita.
Nel 1989 aveva scritto:
«quante volte avrei voluto buttarmi dal quinto piano, dalla mia casa, in cui tutte le camere mi fanno male, ma l’angelo all’ultimo momento mi salva sempre, mi tira indietro, come dal quinto piano voleva buttarsi il mio dottor Franz Kafka, dalla Maison Oppelt »(Bohumil Hrabal, Il flauto magico).


«L’ironia praghese è un gioco apparentemente infantile, folle e stupido in senso superiore, è la battaglia contro una felicitante teoria dello stato e contro l’apparato burocratico. Naturalmente è anche coscienza della vanità di tale lotta. È l’abolizione di una soggettività che è giunta fino in fondo, è la più alta libertà possibile nel mondo senza dio». (Bohumil Hrabal)

2 commenti: