Tony Benn era un gigante della politica britannica, che ha dominato
con la sua natura ribelle più di sessant’anni di vita pubblica, dalle
esperienze di governo laburista negli anni Sessanta all’opposizione al
thatcherismo negli Ottanta, dalla lotta interna al Labour contro Neil Kinnock e
Tony Blair, all’impegno contro la guerra in Iraq all’inizio del nuovo millennio…
… Nel 2001, quando decise di lasciare il parlamento dopo
cinquant’anni di presenza, disse che lo faceva per avere «più tempo da dedicare
alla politica». E mantenne l’impegno: dapprima cominciò a girare le scuole, i
teatri, le chiese per discutere di democrazia e partecipazione popolare (serate
sempre strapiene) e poi divenne il leader carismatico del movimento contro la
guerra in Iraq, arrivando alla rottura definitiva con la leadership del Labour.
«Non sono io ad essermene andato – mi disse durante il nostro incontro – sono
loro (Blair e Brown) che non stanno più dove sono i nostri membri e i nostri
valori». «Se il primo maggio venissero in piazza sarebbero fischiati», aggiunse,
consapevole della stima che veniva invece tributata a lui alla fine di ogni
manifestazione pubblica.
E anche oggi, nel giorno della sua morte, da parte di amici e
nemici si levano voci unanimi di rispetto nei confronti di un uomo politico con
il quale si poteva essere in totale disaccordo ma del quale si vedeva sempre la
profonda convinzione e i valori che lo animavano.
Una fede è qualcosa per cui tu muori, una dottrina è
qualcosa per cui uccidi. C'è tutta la differenza del mondo - Tony Benn
grandioso
RispondiEliminaquelli così se ne vanno, e arrivano dei pessimi, siamo messi male davvero
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