uno così lo vorremmo tutti, tranne i governi tedesco e inglese (che ebbe la vergogna del suicidio di Alan Turing, umiliato dalla stessa legge che aveva mandato in galera Oscar Wilde, nel 1895; Alan Turing non andò in prigione, accettando di essere castrato chimicamente attraverso un ciclo di estrogeni “per curare l’omosessualità”).
Rudi Dutschke ci manca.
…Dopo l’attentato subito Rudi Dutschke si trasferì con la sua famiglia nel Regno Unito dove fu ammesso all’Università di Cambridge per completare gli studi, ma nel 1971 il governo Tory di Edward Heath lo espulse con la sua famiglia come “persona non gradita” accusandolo di aver intrapreso “attività sovversive” e di essere responsabile di sommovimenti politici a Londra. Si trasferirono, quindi, a Aarhus in Danimarca…
Alfred Willi Rudi Dutschke (Schönefeld, oggi Nuthe-Urstromtal, 7 marzo 1940 – Århus, 24 dicembre 1979) è stato un sociologo, attivista marxista tedesco. È stato il leader della SDS, il movimento studentesco tedesco a sfondo socialista anarchico-rivoluzionario, e del successivo movimento dei Verdi. I suoi grandi slogan erano: impegno diretto ed attivo per una rivolta contro la società, contro la struttura delle università, contro i partiti ed il loro inserimento nel sistema, contro la civiltà dei consumi e la politica delle grandi potenze.
Fu Dutschke a dare inizio, con le violente manifestazioni di Berlino, Amburgo e Norimberga (bersaglio l’impero giornalistico di Axel Springer) al primo caldo semestre del 1968, il semestre che in Italia ha visto gli studenti romani manifestare a Valle Giulia; e in Francia, nel celebre maggio, il potere gollista subire una mortale ferita.
La storia di Rudy il Rosso sembrava concludersi quando tre colpi, sparatigli a bruciapelo da Joseph Bachmann, un esaltato imbianchino forse influenzato dalla massiccia propaganda dei mass media controllati da Axel Springer con titoli come “Fermate Dutschke Adesso!”, l’11 aprile 1968 (una settimana dopo l’assassinio di Martin Luther King e due mesi prima di quello di Robert Kennedy) lo tolse dalla scena tedesca per alcuni anni.
TRE PALLOTTOLE A RUDI DUTSCHKE (di Wolf Biermann)
Tre pallottole a Rudi Dutschke,
Un attentato sanguinoso!
E lo abbiamo visto bene
Chi è stato a sparare.
E lo abbiamo visto bene
Chi è stato a sparare.
Ah, Germania, i tuoi assassini!
E’ sempre la solita storia,
Ancora una volta sangue e lacrime,
E dove vuoi andare con questa gente?
Lo sai bene quel che nasce da te!
E’ sempre la solita storia,
Ancora una volta sangue e lacrime,
E dove vuoi andare con questa gente?
Lo sai bene quel che nasce da te!
La pallottola numero uno è venuta
Dalla foresta di giornali di Springer; [**]
Al killer gli avete pure
Dato i quattrini per farlo!
Dalla foresta di giornali di Springer; [**]
Al killer gli avete pure
Dato i quattrini per farlo!
Ah, Germania, i tuoi assassini! [...]
Il secondo colpo è stato tirato
Da casa Schöneberg, [***]
La sua bocca è la canna
Da cui è uscita la pallottola
Da casa Schöneberg, [***]
La sua bocca è la canna
Da cui è uscita la pallottola
Ah, Germania, i tuoi assassini! [...]
E il nobile cancelliere nazista
Ha sparato la pallottola numero tre;
E alla vedova ha mandato
Pure la lettera di condoglianze!
Ha sparato la pallottola numero tre;
E alla vedova ha mandato
Pure la lettera di condoglianze!
Ah, Germania, i tuoi assassini! [...]
Tre pallottole a Rudi Dutschke,
Non valgono per lui e basta.
E se ora non ci difendiamo,
La prossima tocca a te.
Non valgono per lui e basta.
E se ora non ci difendiamo,
La prossima tocca a te.
Ah, Germania, i tuoi assassini! [...]
E quei due o tre signori
Han fatto tanto di quel casino,
Che invece di schiantare noi,
Ora si schianta il loro potere.
Han fatto tanto di quel casino,
Che invece di schiantare noi,
Ora si schianta il loro potere.
Ah, Germania, i tuoi assassini!
E’ sempre la solita storia,
Ancora una volta sangue e lacrime,
E dove vuoi andare con questa gente?
Lo sai bene quel che nasce da te!
E’ sempre la solita storia,
Ancora una volta sangue e lacrime,
E dove vuoi andare con questa gente?
Lo sai bene quel che nasce da te!
l’attentato a Rudi Dutschke si vede nel bel film tedesco “La banda Baader Meinhof” (qui).
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