in afrikaans 'apartheid' significa letteralmente 'separazione', nell'articolo si parla di 'politica di separazione', ah, come sono chiare le parole nude - franz
A differenza di quanto era stato annunciato il 18
febbraio in un documento del Coordinatore Israeliano delle Attività di Governo
nei Territori (COGAT), Israele non
rilascerà a 50 studenti di Gaza il permesso per andare a studiare
in Cisgiordania. Ad annunciarlo è
la Ong israeliana Gisha, che si batte per la difesa della libertà di movimento
dei palestinesi.
La sera dello stesso giorno, il COGAT ha infatti
contattato Gisha comunicando che vi era stato un “errore amministrativo” nel
documento sulle condizioni per il rilascio dei permessi (Closure Permissions
Status), e che, al contrario di quanto vi era stato pubblicato, nessun permesso
sarebbe stato rilasciato agli studenti per viaggiare dalla Striscia di Gaza
alla Cisgiordania. Il documento del Cogat include dettagli sulle restrizioni al
movimento di beni e persone da e verso i territori palestinesi. Rimosso dalla
rete, esso dichiarava che il Cogat avrebbe permesso a studenti di Gaza di uscire
dalla Striscia per andare a studiare in Cisgiordania per la prima volta
dall’anno 2000.
Da allora Israele nega i
permessi agli studenti che rappresenterebbero una minaccia alla sicurezza dello
stato ebraico e il permesso a viaggiare sarebbe in contrasto con la “politica
di separazione”.
Le autorità israeliane continuino a non voler
considerare quanto sia di vitale importanza la connessione tra Gaza e la
Cisgiordania soprattutto alla luce del deterioraramento delle condizioni di
vita della Striscia a seguito dell’ultima offensiva militare “Margine
Protettivo” dell’estate scorsa, e continuano ad applicare una punizione
collettiva su un’intera popolazione.
Da otto anni consecutivi il
rigido blocco israeliano colpisce le condizioni economiche e sociali dei palestinesi
di Gaza, a cui viene tuttora negato il diritto a muoversi per recarsi ai luoghi
sacri a Gerusalemme e Betlemme, a famiglie viene impedito di visitare parenti
in Cisgiordania o viceversa. Soltanto ad un numero limitato di persone viene concesso il permesso,
tra queste, pazienti in condizioni di salute critiche, parenti di prigionieri,
giornalisti e lavoratori internazionali. Le procedure per ottenere i permessi sono molto severe e il modo in cui i
palestinesi vengono trattati quasi sempre umiliante.
Una situazione davvero difficile da sostenere per i
giovani palestinesi che sempre più spesso vedono nel valico di Rafah, tra
Egitto e Gaza, l’unica via di uscita, che per di recente ha avuto una apertura
limitata a causa delle restrizioni imposte dal Cairo a seguito dei frequenti
attacchi nel Sinai da parte di miliziani del Wilaya Sinai (affiliato all’Isis)
contro postazioni militari egiziane.
Spesso gli studenti della Striscia tentano di
conseguire borse di studio presso università europee e aspettano mesi prima di
poter ottenere un visto o nell’attesa di poter attraversare il valico. A questi giovani, con il pretesto delle
“misure di sicurezza”, di fatto viene negato il diritto a proseguire gli studi.
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