venerdì 6 marzo 2015

Via dei ladri - Mathias Énard

Lakhdar, il protagonista, ama la letteratura, la poesia, gli piacciono i romanzi di Izzo e Manchette, si innamora di una studentessa di Barcellona, insomma un ragazzo come si deve.
solo che è marocchino, di Tangeri, come Ibn Battuta (grande viaggiatore, qui), e come lui è curioso, e i casi della vita lo portano in Spagna.
nel libro si incontrano la fame, gli indignados, l'amore, il terrorismo, il viaggio, e la violenza, sempre lì, una presenza sullo sfondo.
un libro che non annoia mai, da non perdere - franz


inizia così:
Gli uomini sono cani, si strusciano fra loro nella miseria, si rotolano nella sporcizia e non sanno come uscirne, passano le giornate stesi nella polvere e leccarsi il pelo e il sesso, pronti a tutti per il pezzo di carne e l’osso marcio che qualcuno vorrà gettargli, e io sono come un loro un essere umano quindi un rifiuto immondo schiavo degli istinti, un cane, un cane che morde quando ha paura e cerca le carezze.






Via dei ladri è una lettura imprescindibile, è narrazione delle vicende di un giovane marocchino, ma è al tempo stesso narrazione universale, che riguarda tutti, che chiama tutti ad interrogarsi. Con Énard la letteratura diventa mezzo di esplorazione della condizione umana e della condizione storica. Si tratta di una letteratura sul tempo e sullo spazio della disumanità in cui viviamo.

…Un libro secondo me imperdibile per capire le dinamiche di tanti uomini soli, scritto con uno stile asciutto e veloce dove nessuna parola è lasciata al caso. Un viaggio allucinato e reale, una sorta di peregrinazione del tempo della globalizzazione ricordando Ibn Battuta, anche lui di Tangeri, come Lakhdar, viaggiatore di altra epoca, di altre schiavitù, sopraffazioni, ingiustizie, solitudini.

la Tangeri in cui all’inizio Lakhdar si rifugia dopo essere stato ripudiato dalla famiglia tradizionale per aver amoreggiato con la cugina è una marginale, non-metropoli che non ha nulla del fascino marcio di Paul Bowles, di William Burroghs o del Jim Jarmusch di Only lovers left alive, lui è un semplice ragazzo sfruttato per vendere libri mediocri davanti alle moschee da un sedicente centro culturale islamico guidato da uno sceicco che con la scusa della moralizzazione e con il cappello ideologico delle primavere arabe appena scoppiate in Tunisia e in Egitto organizza un pestaggio di un bouquiniste che vende libri immorali…





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