domenica 14 giugno 2015

un'intervista a Luis Sepulveda

…Sepulveda, l'uomo che ha lottato con l'azione per la libertà del suo Paese e con la scrittura per far conoscere al mondo l'intoccabilità di un bene così alto, parla della dittatura di Pinochet, del carcere vissuto per mano del regime e dice: "Non bisogna mai perdere la fiducia nel futuro, nonostante tutto". Nonostante la corruzione "in Cile come in Spagna". Una riflessione che tocca anche l'Italia quando lo scrittore dice: "Si pensava che la tangentopoli italiana fosse il punto più alto della corruzione", invece si scopre che è modello globalizzato. Come reagire? "Bisogna mandare all'inferno questi corrotti - dice - e sono convinto che anche in Italia abbiate la forza di dire basta". Il problema, semmai, è come fare a organizzare il dissenso. "C'è una maggioranza di persone oneste che non riesce a sconfiggere una minoranza di persone corrotte. Con il crollo del muro di Berlino - era il 1989 - la sinistra si è chiesta e adesso che facciamo? Non abbiamo avuto il tempo di costruire un progetto politico veramente alternativo all'attuale. Ora è tempo di reinventarla questa alternativa"
da qui

2 commenti:

  1. Una boccata di ossigeno, quest'intervista. Grazie a Concita de Gregorio e a te che l'hai postata. Ha ragione Sepulveda: il problema fondamentale è non perdere la fiducia e organizzare il dissenso. Buona domenica.

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    1. fa piacere sentire cose così, meno male che ancora si può :)

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